Ora è ufficiale. La Ue ha svelato le carte, confermando 48 ore dopo quanto anticipato da Il Messaggero, ovvero l’arrivo della sanzione per aiuti di Stato da 900 milioni per Alitalia e, contestualmente, l’ok al decollo di Ita. La mossa non ha colto di sorpresa Palazzo Chigi che è convinta di aver in mano la soluzione tecnica che eviterà la stangata Ue. Non solo perché un decreto ad hoc è stato varato la settimana scorsa per accelerare il decollo della nuova compagnia, ma anche perchè nella riunione di giovedì del consiglio dei ministri si è deciso di spingere per chiudere il fretta il dossier. Proprio il venir meno di Alitalia, che chiuderà definitivamente i battenti il 14 ottobre, lasciando spazio alla nuova compagnia tricolore, toglierà l’elemento del contendere.
Eliminando alla radice il possibile effetto distorsivo della concorrenza.
A cominciare dalla cessione a trattativa diretta del ramo aviation che nonostante l’ok all’offerta presentata da Ita a fine agosto ancora non si è conclusa. Si tratta di un passo decisivo perchè consente, come noto, il passaggio di 52 aerei e 2.800 dipendenti, dalla vecchia alla nuova compagnia, insieme agli slot, ai codi di volo e ad altri asset minori, ma decisivi per rendere operativo il vettore. Il pressing di Palazzo Chigi ha l’unico scopo di non perdere altro tempo, sforare rispetto alla data del 15 ottobre, aprirebbe infatti scenari inquietanti che nessuno al momento vuole nemmeno immaginare.
Bruxelles ha infatti lasciato intendere che non si possono concedere altre dilazioni e che l’operazione Ita deve partire nei tempi concordati con la Commissione Ue e con la forte discontinuità concordata.
Dal conto sua la compagnia guidata da Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini sta facendo di tutto per farsi trovare pronta. Non solo accelerando sia dall’inio della prossima settimana le assunzioni del personale, sia affilando le armi sul fronte del marketing e della politica commerciale, ben consapevole della difficoltà del passaggio in corso. Non solo. Sono anche pronte le munizioni finanziarie - circa 100 milioni - per partecipare alla gara per il brand Alitalia, gara a cui potranno partecipare solo compagnie aeree e non altre realtà industriali o finanziarie. Poi a fine mese scatterà anche una nuova fase per scegliere il partner commerciale: in pole position resta per ora Lufthansa.