Il papà di Loris:«Chi sa parli, aiutateci! Mia moglie è una mamma speciale»

Il papà di Loris:«Chi sa parli, aiutateci! Mia moglie è una mamma speciale»
Sabato 6 Dicembre 2014, 20:51 - Ultimo agg. 20:56
2 Minuti di Lettura
SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA) - Una difesa totale, senza remore: «Veronica è una mamma speciale, non voglio che si infanghi il nome di mia moglie».



Ad una settimana dalla morte del piccolo Loris, il padre Davide Stival alza la voce per sostenere sua moglie e farle sentire tutto l'affetto possibile in un momento in cui il cerchio attorno alla donna sembra stringersi sempre di più.



Le contraddizioni nel racconto fatto da Veronica agli investigatori e le telecamere che riprendono una situazione completamente diversa da quella messa a verbale dalla madre di Loris, non sembrano dunque scalfire la fiducia di questo giovanissimo padre, che sulle spalle già porta un peso enorme per la perdita del figlio. Un bambino, Loris, assai amato da Davide, racconta chi sta scavando nella vita della famiglia.



I due avevano un rapporto molto forte ed era stato proprio il papà a regalare al piccolo il suo primo telefonino, in modo da potersi mandare i messaggi con Whatsapp quando lui era in viaggio con il suo camion.



«Abbiamo già tanto dolore» ripete l'uomo all'avvocato Francesco Villardita che assiste la famiglia, affidandogli un duplice appello: per i giornalisti che da una settimana stazionano 24 ore al giorno sotto casa sua, affinchè «non mostrino più le foto dei bambini»; e per i cittadini di Santa Croce Camerina, perchè collaborino con le forze di polizia che stanno cercando di dare un volto e un nome all'assassino di suo figlio.



«Chi sa parli, aiutateci» dice l'uomo. E sembra più un'implorazione, una preghiera, che un appello. L'ultima richiesta d'aiuto di una persona disperata. Nell'appartamento al terzo piano in via Garibaldi le tapparelle restano abbassate quasi tutto il giorno e li dentro Davide non lascia un attimo la sua Veronica. È insieme che i due rivolgono una richiesta agli inquirenti e agli investigatori: «dateci al più presto nostro figlio».



Rivogliono il bambino per poterlo piangere e seppellire, ma ci vorrà ancora tempo: gli esami medico legali sono ancora in corso e nulla fa pensare che, a breve, la procura possa concedere il nulla osta per i funerali del piccolo Loris. E così Davide, in attesa di poter pregare su una tomba vera, lo fa in casa, stringendosi accanto a sua moglie. I cittadini di Santa Croce Camerina, invece, vanno a rendere omaggio al piccolo Loris al Mulino Vecchio, dove è stato trovato il suo corpo.



Oggi, nell'altarino improvvisato sull'erba bagnata, è comparso un altro pupazzo di peluche dopo il porcospino portato nei giorni scorsi e un biglietto nuovo: «Buon viaggio piccolo Loris - ha scritto una mano gentile - che tu possa trovare in cielo la pace che in terra non hai mai avuto».