Pensioni, tetto Ape a 1.500 euro
per il bonus bebè 800 euro

Pensioni, tetto Ape a 1.500 euro per il bonus bebè 800 euro
di Luca Cifoni
Mercoledì 26 Ottobre 2016, 08:14 - Ultimo agg. 08:19
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ROMA. L'Ape con durata minima di 6 mesi e il tetto a 1.500 euro nella versione social (ma molti dettagli che dovranno essere ancora definiti). L'ottava salvaguardia per gli esodati. La conferma degli interventi fiscali per la crescita. L'esclusione della Rai dai vincoli di spesa della pubblica amministrazione, insieme alla riduzione a 90 euro del canone. Probabilmente il disegno di legge di bilancio sarà ancora ritoccato prima di approdare finalmente alla Camera (anche in risposta alle obiezioni della Commissione europea), ma il testo è sostanzialmente pronto e contiene molte delle misure già annunciate con qualche novità. Ma anche ieri non sono mancate vibranti polemiche a proposito del «ritardo» con il quale il testo è stato trasmesso al Parlamento. Durissimo in particolare il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta.

Dopo l'entrata in vigore del decreto fiscale, con la cancellazione di Equitalia, la sanatoria per le cartelle esattoriali e la riapertura della collaborazione volontaria (voluntary disclosure), le misure più attese sono probabilmente quelle in materia pensionistica.

Ma almeno stando alle bozze in circolazione, il disegno di legge di bilancio interviene a ritroso sullo stesso decreto per quantificare in 1,6 miliardi il gettito della collaborazione volontaria, dunque circa 400 milioni in meno di quanto era stato ipotizzato nel Documento programmatico di bilancio già inviato a Bruxelles. E probabilmente proprio per venire incontro alle obiezioni di Bruxelles sulla qualità delle coperture sempre nello stesso articolo viene disposto che, qualora il gettito effettivo non arrivi alla somma indicata, scattino in automatico tagli di spesa e aumenti delle accise. Si tratta insomma di una vera e propria clausola di salvaguardia, sebbene in forma coerente con i vincoli delle nuove norme di bilancio.

Per quanto riguarda il prestito pensionistico (Ape) il testo delinea il funzionamento del meccanismo rinviando però per aspetti importanti ai futuri accordi quadro con banche e assicurazioni e ad un decreto del presidente del consiglio dei ministri da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, dunque sostanzialmente entro febbraio. Per ora viene precisato che la durata minima del prestito sarà di 6 mesi, che l'importo nel caso dell'Ape agevolata (social) non potrà superare i 1.500 euro, che potranno avere il prestito coloro la cui pensione futura, meno le trattenute, raggiunga circa 700 euro mensili (1,4 volte il trattamento minimo Inps). Gli stanziamenti per l'Ape social sono comunque limitati, 300 milioni il prossimo anno e un importo circa doppio nei due successivi: in caso di esaurimento dei fondi, chi rimane fuori dovrà attendere.

Ma nella legge è stata inserita anche una nuova salvaguardia, l'ottava, per i cosiddetti esodati della legge Fornero, che riguarderà poco meno di 20 mila persone. Dovrebbe essere l'ultima ma su questo punto la prudenza è d'obbligo alla luce dei dubbi sollevati dall'entrata in vigore della precedente riforma. Per la gestione delle ristrutturazioni bancarie e dei relativi esuberi lo stanziamento è di circa 650 milioni in cinque anni. Una somma importante anche perché il numero dei dipendenti degli istituti che dovrà lasciare il lavoro si annuncia molto ampio come ormai è noto già da alcune settimane.

Viene invece quasi interamente definanziato lo strumento del part time pensionistico, introdotto con pochissimo successo da quest'anno e al quale, anche alla luce delle condizioni poste, hanno finora aderito pochissimi lavoratori.

A beneficio delle famiglie sono confermati il premio alla nascita (800 euro) e il buono nido. Un capitolo importante è dedicato all'università, con l'istituzione di un contributo omnicomprensivo da parte degli studenti, graduato in base all'Isee, che dovrebbe sostituire i contributi attualmente esistenti.

In campo fiscale, viene avviato il percorso che dovrà portare dal 2018 alla lotteria degli scontrini (in forma telematica) come strumento per scoraggiare l'evasione fiscale. Una novità che dovrebbe incentivare il ricorso all'acquisto dei ticket stessi. Infine la Rai, che era stata inclusa da Istat tra le pubbliche amministrazioni, incassa l'esclusione dai vincoli di spesa e gestionali della Pa che secondo l'azienda le avrebbero impedito di competere con la concorrenza.