Con le cuffie sui binari: modella uccisa dal treno a Milano

Con le cuffie sui binari: modella uccisa dal treno a Milano
di ​Claudia Guasco
Venerdì 22 Aprile 2016, 10:08 - Ultimo agg. 22:48
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Milano. Aveva sempre le cuffiette nelle orecchie, raccontano gli amici. Amava la musica e adorava Rihanna, tanto da farsi chiamare con il suo soprannome, Riri. Ieri mattina Lisa Di Grisolo, diciotto anni e una vita davanti, è morta investita da un treno ad alta velocità. Non l'ha visto arrivare e tanto meno sentito, mentre attraversava i binari ascoltando la sua compilation preferita. E' morta sul colpo, nell'impatto lo zaino è volato via e si è aperto, spargendo attorno i quaderni con i disegni di moda realizzati a scuola. «Eri bella come un fiore sbocciato», la ricordano in lacrime i tanti amici.
 


Lisa Di Grisolo era davvero bella: studiava fashion desing all'Istituto Caterina da Siena ma il suo sogno erano i flash e le passerelle. E qualche esperienza nel mondo della moda l'ha fatta, come testimoniano i servizi fotografici e i selfie nei backstage: Riri con il trucco da star, che fa la linguaccia mostrando il piercing, che fuma una sigaretta con le amiche. Ieri mattina era una giornata come tante altre, Lisa si è preparata per andare a scuola, ultimo anno dell'istituto professionale per la grafica pubblicitaria e la moda, e prima delle otto era alla stazione di Milano Certosa, a poche centinaia di metri da casa. Un tragitto che faceva ogni giorno, sempre con la musica nelle orecchie per ingannare l'attesa della metropolitana e i tre quarti d'ora di viaggio. Si è infilata in stazione e per raggiungere il suo binario non ha imboccato il sottopassaggio: da una banchina all'altra ci sono pochi metri, un salto e cinque o forse sei passi.Lisa credeva di farcela, ma probabilmente distratta dalla musica non ha sentito l'annuncio del treno in transito e non è riuscita a evitare il Frecciarossa Torino-Napoli 9513.

Il treno l'ha centrata in pieno alle 7.48 e l'ha uccisa facendo volare attorno al corpo i fogli e i quaderni che aveva nello zainetto.All'inizio i dubbi erano tanti: si è pensato che potesse essersi buttata, oppure che fosse stata risucchiata dallo spostamento d'aria. Poi i rilievi della Polfer hanno chiarito tutto: un attraversamento avventato, una manciata di secondi di distrazione e Lisa è morta.Ciò che resta di lei sono le riflessioni e i ricordi affidati a facebook, le fotografie e i pensieri che raccontano la vita di Lisa: viveva nel quartiere di Quarto Oggiaro, in via Aldini, periferia nord ovest di Milano, ma sognava le passerelle di Parigi e le luci di New York. Per alcuni mesi è stata reclutata dall'agenzia 2morrow model di Milano e continuava a lavorare nell'ambiente, come mostrano i suoi post: set fotografici, eventi mondani, pose da modella. Immagini intervallate dai video di Rihanna, la sua cantante favorita. Come lei, si era fatta tatuare una piccola pistola sul fianco sinistro. Ora gli amici la piangono: «Se n'è andata una stella». E ancora: «Maledette cuffie, non si può morire così». In poche ore i commenti sono più di cento, ma non scrive solo chi voleva bene a Lisa. Alcuni messaggi sono tanto pesanti da essere segnalati alla polizia postale: «Se l'è andata a cercare», dice qualcuno. E c'è chi non si ferma nemmeno di fronte alla morte: «Ignorante con le cuffiette e lo sguardo perso nel vuoto».

La morte di Lisa arriva a breve distanza da un'altra tragedia: il 5 aprile Antonina Chapkina, 26 anni, russa, ballerina del Teatro alla Scala, è stata investita da un tram. Stava leggendo i messaggi sul suo cellulare e non si è accorta dell'arrivo del mezzo, l'impatto l'ha buttata a terra e le ha provocato fratture al viso e al cranio. E' ancora in ospedale, poco alla volta si sta riprendendo.
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