Mose, Orsoni si dimette da sindaco di Venezia e attacca il governo: «Opportunisti e ipocriti»

Mose, Orsoni si dimette da sindaco di Venezia e attacca il governo: «Opportunisti e ipocriti»
Venerdì 13 Giugno 2014, 13:03 - Ultimo agg. 17:14
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Giorgio Orsoni si dimesso da sindaco di Venezia, a seguito dello scandalo Mose. Orsoni era stato liberato ieri, dopo una settimana agli arresti domiciliari con l'accusa di aver ricevuto finanziamenti illeciti per la campagna elettorale. Ieri Orsoni aveva patteggiato una condanna di quattro mesi. «Non è un atto contro i singoli amministratori, ma vuole significare che è venuto meno il rapporto con la politica» ha detto durante una conferenza stampa.

Poi l'attacco: «Ci sono state reazioni opportunistiche ed ipocrite, anche da parte di elementi della giunta», ma il riferimento è anche al governo e al Pd nazionale.



L'attacco della Serracchiani Prima di questo annuncio, infatti, il vicesegretario del Pd Deborah Serracchiani aveva tolto il sostegno politico al sindaco: «Siamo umanamente dispiaciuti per la condizione in cui si trova Giorgio Orsoni, ma dopo quanto accaduto ieri, e a seguito di un approfondito confronto con i segretari cittadino provinciale e regionale del Pd, abbiamo maturato la convinzione che non vi siano le condizioni perché prosegua nel suo mandato di sindaco di Venezia. Invitiamo quindi Orsoni a riflettere sull'opportunità nell'interesse dei cittadini di Venezia e per la città stessa di offrire le sue dimissioni».



L'aria di crisi Tirava aria di crisi già da giorni al Comune di Venezia, dopo le dimissioni di un assessore e di un delegato del sindaco, l'assessore Gianfranco Bettin e i due consiglieri della lista "In Comune", Beppe Caccia e Camilla Seibezzi, che aveva chiesto al sindaco Giorgio Orsoni «un ultimo gesto di responsabilità verso la città: presentare lui stesso le dimissioni in modo da consentire che siano votati gli atti di bilancio utili ai cittadini».