Nicolina, la madre: «Dov'erano i nonni mentre moriva. Sapevo che Antonio aveva una pistola»

Nicolina, la madre: «Dov'erano i nonni mentre moriva. Sapevo che Antonio aveva una pistola»
Venerdì 22 Settembre 2017, 11:51 - Ultimo agg. 23 Settembre, 17:18
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«Sapevo che aveva una pistola e l'ho anche detto ai carabinieri quando ho presentato le denunce perché mi minacciava: ho ancora i messaggi conservati sul telefono. Era un violento, sapevo che c'era pericolo per i miei figli». Lo ha detto all'agenzia Ansa Donatella Rago, mamma di Nicolina Pacini, la 15enne uccisa dall'ex compagno della donna, Antonio di Paola, a Ischitella, in provincia di Foggia, con un colpo di pistola al volto.

«Dov'erano i nonni mentre mia figlia moriva? Ora denuncerò tutti, perderanno l'affido», dice poi Donatella Rago. Nicolina, e l'altro fratello più piccolo, erano stati affidati ai nonni materni, mentre la madre si era trasferita in Toscana. «Avevo chiesto ai miei figli di venire con me a Viareggio dove mi sono trasferita per lavoro, per dare loro un futuro migliore - spiega la donna - ma non hanno voluto seguirmi perché qui avevano la scuola e le loro amicizie. Avevano detto che non sarebbe successo nulla». Qualche giorno prima dell'omicidio, Donatella dichiara di aver avvisato i suoi genitori, invitandoli a stare attenti. «Qualcuno - racconta Donatella - mi ha telefonato per dirmi che il "bastardo" (il suo ex compagno, ndr) era stato visto nei dintorni di casa mia», ma «mio padre mi ha detto che era al bar con gli amici». E poi, aggiunge Donatella, «ha chiamato il padre di Nicolina dicendogli di non farmi telefonare più».

«Volevo che i miei figli fossero trasferiti altrove, fuori dal paese. Ma l'assistente sociale mi diceva sempre che non c'era posto più sicuro di casa dei nonni: si è visto com'è andata a finire», continua Donatella Rago. Nicolina, e l'altro fratello più piccolo, erano stati affidati ai nonni materni. La loro madre si era trasferita a Viareggio per lavoro. La donna riferisce che tempo fa aveva avvertito Nicolina di stare attenta perché il suo ex le aveva telefonato dicendo di averla vista in giro con la zia. «Lasci tua figlia in mano agli altri?», le aveva chiesto. Rago spiega che alla sua richieste di guardarsi le spalle, Nicolina aveva risposto: «'Mamma, ma allora non posso più uscire?'». «Io - conclude Donatella piangendo - l'avevo pregata di non uscire mai da sola». 


«Nico, ci manchi, torna da noi». È un passaggio dei messaggi pubblicati su Facebook dalla madre di Nicolina. Donatella Rago ha pubblicato un post nella tarda serata di giovedì, aggiungendo molte foto della figlia: «Eccoti amore mio, così bella, solare, allegra, dal carattere forte. Io e te si litigava, a vicenda, eravamo due sorelle» scrive Donatella Rago, «mi manchi tantissimo ora sei un a piccolo angelo in mezzo a tanti angeli. Ricordati di tua mamma, di tuo padre e del tuo fratellino, senza di te siamo niente. Tesoro mio ti va di venire a darmi un bacio? Torna tra noi, ti prego!»

 

Numerosi i commenti di vicinanza e commozione, ma c'è anche chi critica la donna, accusata di «non aver badato alla figlia» e di «esprimere il suo dolore su Facebook». Stessi toni arrivati dopo un secondo post, in cui la donna ha pubblicato un'immagine di Nicolina con due ali: «Il mio angelo per sempre» - ha scritto. Tanti gli inviti a non scrivere sui social o a cancellare le vecchie foto della donna con Antonio di Paola, l'uomo che ha ucciso Nicolina prima di suicidarsi.

 

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