Milano, donna trovata morta in casa, lite per i tradimenti del marito. Lui: «L'ho colpita per difendermi»

Milano, donna trovata morta in casa, lite per i tradimenti del marito. Lui: «L'ho colpita per difendermi»
Lunedì 16 Gennaio 2017, 08:56 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 08:08
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Erano appena tornati da un mese di vacanza a Pantelleria, domenica mattina avevano anche fatto l'amore e poi colazione assieme. Una parentesi di normalità nella burrascosa vita di coppia di Rosanna Belvisi e Luigi Messina, prima dell'ennesima lite per il figlio nato dalla relazione extraconiugale dell'uomo. Ancora un femminicidio a Milano, il secondo dopo quello di Tiziana Pavani, la 55enne uccisa a bottigliate sulla testa dal suo amante in zona Baggio. Stavolta l'arma è un coltello da cucina con cui Messina, 53enne ex guardia giurata attualmente disoccupato e con precedenti per resistenza e oltraggio, ha colpito oltre 23 volte sua moglie di 50 anni all'interno del loro appartamento in via Coronelli. L'epilogo di una vita di violenze, botte, maltrattamenti, umiliazioni e un presunto tentato omicidio risalente al 1995. 
 


«Ci risulta che già nel 1995 la donna è stata accoltellata alla schiena in casa e anche in quell'occasione, così come avvenuto domenica, Messina ha raccontato di aver trovato la moglie ferita rientrando nell'abitazione - ha spiegato Lorenzo Bucossi, dirigente della Squadra mobile - Quella volta Belvisi riportò una prognosi di 10 giorni e non ci furono seguiti investigativi. Nel novembre scorso, inoltre, le forze dell'ordine sono intervenute due volte per maltrattamenti. La picchiava anche con il bastone della scopa. La accusava di trascorrere troppo tempo sui social network». Alle 15 di domenica, Messina ha chiamato il 118 dicendo di aver trovato la moglie già morta. È stato portato in questura e il suo racconto ha mostrato subito incongruenze. Quando gli investigatori gliel'hanno fatto notare è crollato.
 
 

«Sono stato io a uccidere mia moglie. L'ho colpita ripetutamente con un coltello che ho preso in cucina nel corso di una lite che abbiamo avuto questa mattina. Mi dispiace, sono pentito di quello che ho fatto. Questa mattina c'eravamo svegliati bene, abbiamo anche fatto l'amore. Abbiamo fatto colazione, poi Rosanna ha iniziato a insultarmi, come ormai faceva da mesi, per via della mia relazione, da cui ho avuto anche un figlio. Preciso che non vedo questa donna e mio figlio da oltre due mesi e ho chiuso la relazione - ha messo a verbale Messina - Lei ha cominciato a dirmi 'sei un bastardo, non dovevi fare un figlio con lei, quel bambino deve morire, è un figlio di puttanà. E, all'ennesima offesa nei miei confronti e nei confronti di mio figlio, ho perso le staffe e ho cominciato a colpirla ripetutamente». L'uomo dice che la moglie aveva tentato due volte di ferirlo con un ferro da stiro e di non ricordare quante volte l'ha accoltellata.
Quando gli agenti gli dicono che sono almeno 23, lui risponde «non me ne sono neanche reso conto». «Mi sono spogliato e ho messo i vestiti sporchi in un sacchetto di plastica. Sono uscito con questo sacchetto e il coltello che ho utilizzato. Ho gettato il coltello in un tombino e i vestiti in una zona dove c'era altro spazzatura (a circa 2 chilometri di distanza, ndr). Sono stato anche due volte in pasticceria a prendere i babà. Ho fatto anche altre cose: ho prelevato 50 euro al bancomat, ho giocato alle macchinette e ho vinto 70 euro, forse ho fatto anche un pò di spesa. Non ricordo con precisione la sequenza di questi passaggi anche perché sono molto stanco». Lo scollamento dalla realtà appare chiaro a fine interrogatorio, quando Messina conclude raccontando di aver comprato al supermercato buste di insalata per la moglie morta.​

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