Palermo, nuova intimidazione alla scuola Falcone: uccello con la testa mozzata

Palermo, nuova intimidazione alla scuola Falcone: uccello con la testa mozzata
Giovedì 13 Luglio 2017, 09:25 - Ultimo agg. 14 Luglio, 09:11
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Torna sotto attacco la scuola Falcone, presidio di legalità in un quartiere degradato come lo Zen di Palermo, presa di mira, nei giorni scorsi, da chi, evidentemente, dei simboli ha ancora paura. Dopo la decapitazione del busto del magistrato ucciso dalla mafia, che dà il nome all'istituto scolastico, oggi un altro macabro messaggio è stato fatto trovare davanti all'ingresso. Un uccello con la testa mozzata: per gli inquirenti una chiara intimidazione. Sarà difficile risalire ai responsabili.
 

 

Le videocamere installate anni fa, dopo un furto, sono fuori uso. Nonostante gli appelli a vigilare sulla scuola, simbolo della presenza dello Stato e dell'impegno nel recupero di ragazzi spesso reclutati dalla criminalità organizzata, nessuno le ha aggiustate. Neppure dopo il danneggiamento della statua. «Il mancato funzionamento del sistema di videosorveglianza della scuola Falcone allo Zen è un problema effettivo che deve essere subito risolto. Secondo me, sarebbe necessario anche un presidio delle forze dell'ordine davanti alla scuola. Almeno per un certo periodo», dice Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso a Capaci 25 anni fa. «Visto che il sistema di monitoraggio esiste - prosegue - dovrebbe essere attivo, anche per scoraggiare altri gesti come quelli successi negli ultimi giorni». Torna a parlare la preside della scuola, Daniela Lo Verde che, il 19 luglio, giorno dell'anniversario della strage costata la vita al giudice Borsellino, accoglierà il ministro dell' Istruzione Fedeli, a Palermo per esprimere la sua vicinanza a insegnanti e alunni dell'istituto dello Zen. E oggi ha avuto la solidarietà della presidente della Camera Laura Boldrini che riceverà gli studenti a Montecitorio a settembre. «Non ci sentiamo nel mirino. Non abbiamo fatto una riflessione di questo tipo sinceramente, non so neanche se collegare questi due episodi o se viceversa sono due gesti totalmente diversi. - dice la preside - La statua era pesante e un ragazzino non avrebbe potuto sollevarla, mentre l'uccellino fatto trovare stamattina potrebbe anche essere stato opera di un ragazzino». «Non sappiamo cosa pensare. - aggiunge - Sicuramente noi andremo avanti col nostro lavoro come abbiamo sempre fatto. Operiamo avendo al centro dell'attenzione i nostri alunni, i loro occhi, i loro sorrisi, il loro benessere sin da quando li accogliamo al mattino a quando li lasciamo andare via». «Il ministro dell'Istruzione - aggiunge - mi ha subito telefonato. Abbiamo avuto un grande supporto dalle istituzioni e spero che questo supporto continui nel tempo e sia costante, perché i miei alunni hanno bisogno sempre di essere guidati e accompagnati, non soltanto in occasione di un episodio vandalico che può capitare».

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