Dall'Islam a Telefono Azzurro
tutti i «nemici» di Pokemon go

Dall'Islam a Telefono Azzurro tutti i «nemici» di Pokemon go
di Marilicia Salvia
Giovedì 14 Luglio 2016, 20:31 - Ultimo agg. 20:33
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L'invasione dei Pokemon 3.0. Inventati da Nintendo degli anni Novanta,  sono usciti dalle camerette dei bambini per diventare personaggi da scovare nel mondo reale in una «caccia» attraverso lo smartphone e la realtà virtuale. Alzi la mano chi non ha scaricato sul lo smartphone la nuova app Pokemon Go:  a pochi giorni dal debutto negli Stati Uniti , il giochino sta già spopolando e non solo tra i giovanissimi. Per numero di download su dispositivi Android ha superato l'app per gli incontri Tinder, incalzando anche Twitter, ed è più usata perfino di WhatsApp e Snapchat.

 Il gioco per smartphone si basa sulla realtà aumentata e consente di cercare i Pokemon nell'ambiente reale seguendo indizi che arrivano sullo schermo del telefonino, portando gli utenti a dei veri e propri inseguimenti per strada, al parco, in spiaggia. Insomma fuori casa. Il «boom» è certificato dalla società d'analisi SimilarWeb. La diffusione del gioco sta avendo anche conseguenze inaspettate: una ragazza nel Wyoming si è imbattuta in un cadavere mentre gironzolava in un parco alla ricerca dei Pokemon, mentre nel Missouri dei teenager sono finiti nelle grinfie di rapinatori che usavano la geolocalizzazione. A Sydney, poi, come racconta il 'Sydney Morning Herald' le autorità sono dovute intervenire nel sobborgo di Rhodes dopo la segnalazione di schiamazzi fatta da alcuni residenti. A nulla erano infatti valse le secchiate d'acqua lanciate contro le centinaia di giocatori che si sono riversati in strada nel tentativo di acchiappare Pikachu, Dragonite e gli altri nascosti tra cespugli, marciapiedi e palazzi della città.


Ma non solo. Il gioco ha trovato estimatori e detrattori negli ambienti più disparati: da vero fenomeno globale, ha suscitato interesse in tutto il mondo, nel bene e nel male. E giorno dopo giorno sta nascendo un
«galateo» per il suo utilizzo. Negli Usa, i mostri tascabili di Pokemon Go non hanno diritto di cittadinanza ad Auschwitz e al Museo dell'Olocausto di Washington e anche tra le tombe degli eroi nel cimitero di Arlington. «Per rispetto di tutti i morti sepolti a Arlington chiediamo di non giocare a Pokemon in questo luogo sacro», ha fatto sapere la direzione del cimitero alle porte di Washington dove sono sepolti i caduti in guerra e i tre fratelli Kennedy, mentre un analogo avvertimento è arrivato dall'Holocaust Museum della capitale: «Giocare a Pokemon in un memoriale delicato alle vittime del Nazismo è estremamente inappropriato. Stiamo cercando di ottenere che il museo sia rimosso dalle Poke-stops», ha detto il portavoce Andrew Hollinger. Lo stesso ha fatto il museo di Auschwitz-Birkenau in Polonia che commemora lo sterminio di sei milioni di ebrei da parte del nazismo, chiedendo alla società Niantic Labs che produce il fenomeno del momento di escludere la location dal gioco che sta facendo impazzire i millennials. In fatto è che Pokemon Go, come dice il nome, si gioca in esterno, tant'è che i cacciatori di mostri sono bersagliati di avvertimenti da parte delle polizie di prestare particolare attenzione per evitare incidenti, e a posare il telefonino quando si è al volante di un auto.


Ci sono poi gli ostracismi di natura religiosa. Al-Azhar, la massima istituzione del mondo sunnita, ha preso posizione contro l'app per smartphone che sta spopolando anche nel mondo arabo, dichiarandola «haram» ovvero «proibita». L'applicazione «influenza la mente in modo negativo e fa male al giocatore e agli altri senza che ne ve sia consapevolezza», ha spiegato all'agenzia Dpa Abbas Shouman, il vice del grande imam di al-Azhar al Tayyeb. Giocare a Pokemon Go, è il ragionamento di Shouman, è illecito per l'islam allo stesso modo di bere alcolici. Il religioso ha quindi elogiato la tecnologia nei casi in cui aiuta l'uomo a risparmiare tempo e fatica, ma allo stesso tempo ha messo in guardia dal fatto che possa diventare un'«ossessione» per alcune persone e che le spinga a trascurare il lavoro e la preghiera.

In Turchia gli imam segnalano un altro aspetto: troppo spesso i Pokemon da acchiappare sconfinano dentro le moschee. «Questo mina l'importanza e il significato delle moschee, che sono i più bei luoghi di preghiera dell'Islam. Voglio che sia vietata in Turchia», ha detto il capo degli imam, Mehmet Bayaraktutar, citato dal quotidiano Haberturk. Più laicamente, un uso poco accorto della app sembra preoccupare anche il governo turco. Il ministero della Salute ha invitato i cittadini a non giocare in giro per le città nelle ore più calde, tra le 11 del mattino e le 4 del pomeriggio, lanciando anche un appello a «guardare la strada e non lo schermo del cellulare, soprattutto quando si attraversa». 

E' finita? Macché: Zahal, l'esercito israeliano, dichiara addirittura guerra al gioco.
Un ordine divulgato oggi vieta in maniera tassativa ai militari di Israele di andare a caccia delle figurine virtuali mentre si trovano all'interno di basi dell'esercito. Il rischio, viene spiegato, è che le immagini riprese dai loro apparecchi cellulari siano rilanciate e raggiungano occhi indiscreti. Ossia che dietro ai simpatici animaletti Pokemon siano visibili installazioni segrete di Israele.  «Quel gioco - avverte severamente l'esercito - può essere utilizzato per raccogliere informazioni» utili all'intelligence.


Anche il governo egiziano esprime timori per la sicurezza. Pokemon go è definito «un grande pericolo per lo Stato» dall'esperto di tecnologie Ahmad Mokhtar, una minaccia alla sicurezza della nazione. «Bisogna creare una cellula d'emergenza per far fronte ai pericoli rappresentati da queste applicazioni che inducono la gente a recarsi in certi luoghi e in tempi stabiliti», avverte Mokhtar . Analogo è il parere di Ibrahim Magdy, esperto di salute mentale, secondo cui il successo di questo gioco, che in una settimana ha incassato nove miliardi di dollari, si basa sulla nostalgia dei teenager per l'infanzia. Anche lui mette in guardia dal pericolo di un dispositivo che costringe le persone a muoversi dove e quando decide lui.

E in Italia? L'allarme è lancito da Telefono Azzurro: 
«La realtà aumentata e la geolocalizzazione rischiano di esporre i piccoli giocatori a non pochi pericoli, primo fra tutti l'adescamento da parte di adulti malintenzionati con gli scopi più diversi, dalla rapina all'abuso sessuale», avverte l'organizzazione. «Episodi come quello del Missouri, dove tramite l'applicazione quattro rapinatori armati hanno attirato e derubato 11 adolescenti in una zona isolata, non devono più accadere. Così come devono essere scongiurati i rischi di investimenti o incidenti stradali, per distrazione». «Nel mondo virtuale, purtroppo, le differenze di età sono annullate. E questo rischia di essere una grossa fonte di pericoli per i minori che si ritrovano soli e senza difese, esposti alle mire di malintenzionati - dice Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile -. È proprio in questi spazi che si insinuano sempre di più i fenomeni dell'adescamento online e della pedofilia. Da un lato, occorre che bambini e ragazzi sviluppino una maggiore responsabilità nell'uso di questi strumenti. Dall'altro, sono le aziende sviluppatrici di nuove tecnologie a dover giocare un ruolo chiave per garantire che gli strumenti da loro promossi non possano in nessun modo mettere a rischio i minori». 



Da tutto un altro punto di vista, c'è chi manifesta entusiasmo per il giochino. Pokemon Go, infatti, spingendo le persone a uscire di casa può aiutare quanti hanno sintomi di depressione. Lo suggerisce, basandosi sui tweet postati dagli utilizzatori, il sito specializzato psychcentral.com. Già nei primi giorni dopo l'uscita negli Usa, sottolinea il sito, ci sono stati tweet entusiasti che facevano proprio riferimento a patologie. «PokemonGo ha cambiato la mia vita in meglio in appena una settimana - scrive ad esempio una utente -. Sto combattendo con un disordine della personalità borderline, depressione e ansia, e mi ha aiutato a uscire di casa». Un altro giocatore scrive « Pokemon Go è già un trattamento migliore per la mia depressione di quelli che mi hanno dato terapisti e medici», mentre una utente di nome Amy dice: «PokemonGo mi fa venire voglia di uscire dalla mia camera e interagire con le persone finalmente dopo anni di depressione». Un altro ancora sottolinea come «Grazie al gioco ho passato la maggior parte dei week end con gli amici, è incredibile». Possibile? «Sappiamo già che l'esercizio aiuta enormemente con la depressione, come con gli altri problemi di salute mentale - sottolinea John Grohol, uno dei curatori del sito -, ma essere motivati a fare esercizio quando si è depressi è molto difficile. Ecco perchè un gioco coinvolgente come Pokemon Go può essere d'aiuto».
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