Caltanissetta, nessuno vuole portare il crocifisso alla processione: portatori a pagamento e forestieri

L'icona del Santissimo Crocifisso di Bompensiere, Patrono del minuscolo paese in provincia di Caltanissetta
L'icona del Santissimo Crocifisso di Bompensiere, Patrono del minuscolo paese in provincia di Caltanissetta
di Mario Meliadò
Lunedì 25 Settembre 2017, 16:43 - Ultimo agg. 17:42
3 Minuti di Lettura
Non è la prima volta che a Bompensiere – paesino del Nisseno di 556 anime appena – le feste patronali in onore del Santissimo Crocifisso, tradizionalmente programmate per l’ultima settimana di settembre, subiscono qualche serio contrattempo. L’anno scorso, giusto per fare un esempio, la pioggia aveva causato lo slittamento dei festeggiamenti al 2 ottobre.

Ma quest’anno apatia religiosa e spopolamento hanno quasi avuto la meglio: e fino all’ultimo, non si son trovati fedeli nadurisi (come vengono chiamati gli abitanti di questo paesino, il cui antico nome arabo era proprio “Naduri”) disposti a vestire i panni dei portatori del Crocifisso. Solo una gran furbata, alla fine, ha fatto trionfare il connubio tra fede e antiche celebrazioni profane, per l'ennesima volta nella storia di Bompensiere.
 
Infatti quest’anno, nel minuscolo centro nella fascia occidentale della provincia di Caltanissetta, al confine con l’Agrigentino, i cattolici “praticanti” – giovani o meno giovani – disposti ad “accollarsi” la statua del Santissimo Crocifisso sono come spariti, senza una ragione apparente.

Eppure, riti e appuntamenti erano praticamente quelli di sempre: dalle funzioni religiose che avrebbero scandito nell’unica chiesa del paese tutte le giornate dal 21 al 24 settembre fino alla processione, la sagra del “pizzetto” (un “tronchetto” con più gusti di gelato artigianale, tipico di Bompensiere), il concerto di musica popolare e i fuochi d’artificio che avrebbero concluso la giornata di ieri (domenica 24 settembre) e dunque l’intero ciclo dei festeggiamenti patronali. Qualcosa, però, è andato storto. Al punto che si sono verificate non una, ma tre circostanze davvero inedite.
 
La prima è che, per evitare che la secolare festa in onore del Santissimo Crocifisso – avviatissima già quando Bompensiere era ancora una frazione della vicina Montedoro – andasse a monte, il sindaco Salvatore Gioacchino Lo Sardo ha pensato bene di lanciare pubblicamente e anche tramite social network un appello accorato a trovare volontari per la processione, che dopotutto somigliava molto a un improvvisato bando di gara per aspiranti portatori.

Venerdì scorso, a festeggiamenti in pieno svolgimento e a sole 48 ore dalla sfilata sacra, il primo cittadino ha lanciato in tutta fretta un caloroso invito a comunicare la «disponibilità» di quattro «ragazzi o adulti per spingere la portantina» del Patrono; non senza specificare che, a fine processione, il Comitato organizzativo delle feste patronali li avrebbe gratificati con «un piccolo contributo».
 
Seconda singolare situazione: neppure l’“incentivo” di qualche euro ha motivato a sufficienza i nadurisi.
Ma ecco che – sorpresa finale – quando tutto sembrava ormai andato storto e il gran finale della festa patronale appariva sull’orlo di un rinvio, da Caltanissetta e da altre località del territorio provinciale si sono materializzati vari “volontari dell’incentivo”.

Così, la processione del Santissimo Crocifisso ieri a Bompensiere s’è regolarmente tenuta, ma a spingere la “varetta” non sono stati fedeli del luogo: fors'anche agli occhi del parroco, don Salvatore Pignatone, il mancato naufragio del tradizionale appuntamento è apparso un po’ una vittoria di Pirro.


 
© RIPRODUZIONE RISERVATA