Riina, processo rinviato: «Accertare lo stato di salute del capo dei corleonesi»

Riina, processo rinviato: «Accertare lo stato di salute del capo dei corleonesi»
di Claudia Guasco
Martedì 27 Giugno 2017, 13:45 - Ultimo agg. 28 Giugno, 08:48
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MILANO Il tribunale di Milano ha deciso di acquisire le cartelle e la relazione sanitaria sullo stato di Totò Riina e ha rinviato all'11 luglio la decisione se disporre una perizia sul boss per stabilirne la capacità di partecipare al processo. A Milano Riina, dopo l'archiviazione per le minacce a don Luigi Ciotti, è imputato per minacce aggravate dalla finalità mafiosa rivolte al direttore del carcere di Opera e partecipa alle udienze collegato in vodeoconferenza dal carcere di Parma. E' steso su un barella immobile, non parla.

"SICURAMENTE VINCO"
Per l'avvocato del boss, Luca Cianferoni, la decisione dei giudici è cruciale: "Si tratta di un passaggio importante, che dimostra l'indipendenza della giurisprudenza dalle sollecitazioni mediatiche nei confronti dell'imputato. Una giurisprudenza che cerca di applicare correttamente il codice. Questa è civiltà giuridica. Riina infatti, aggiunge il legale, "non è incapace psichicamente ma è in una situazione di progressivo e rapido decadimento fisico dovuto alle sue varie patologie. Il capo dei corleonesi è a processo per minacce aggravate nei confronti del direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano. Il boss di Cosa nostra deve rispondere di alcune intercettazioni ambientali effettuate quattro anni fa nella casa di reclusione milanese dove era detenuto. Dalle captazioni, disposte dalla Dia di Palermo nel 2013 mentre il capo dei capi parlava, durante l’ora d’aria, con il detenuto Alberto Lorusso, sono emersi anche presunti propositi di attentato nei confronti del pm di Palermo Nino di Matteo. In quelle intercettazioni Riina, stando all’imputazione della pm di Milano Bruna Albertini, avrebbe minacciato anche il direttore di Opera. Non è chiaro se quelle affermazioni siano gli sfoghi di un ottantatreenne recluso e ormai poco lucido, o veri e propri ordini lanciati all’esterno, nella consapevolezza di essere intercettato. Tra i tanti, Riina racconta di avere mandato avvertimenti espliciti a Siciliano: “Minchia il direttore lo ha capito quando gli ho detto state attenti a quello che fate... perché io in queste cose ci vado a fondo e sicuramente la vinco”.

IN COLLEGAMENTO DAL CARCERE
Dopo l'acquisizione delle cartelle cliniche del boss il processo è stato quindi aggiornato all'11 luglio, quando i giudici scioglieranno la riserva sull'ulteriore richiesta dei difensori di disporre una perizia sulle condizioni di salute del boss mafioso.
Riina ha assistito in silenzio all'udienza, collegato dal reparto ospedaliero del carcere di Parma in cui si trova da alcuni mesi a causa delle numerose patologie da cui è afflitto. Oggi era prevista l'audizione di Giacinto Siciliano.
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