L'assassino ha sempre una scusa

L'assassino ha sempre una scusa
di ​Francesco Pacifico
Mercoledì 1 Giugno 2016, 08:57
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La psicologa Alessandra Graziottin, intervistata ieri dal Mattino, ha ricordato che nei casi di femminicidio è presente ancora «l'idea di fondo dell'attenuante». Come il «delitto d'onore», mantenuto nel nostro codice penale fino al 1981. Ma oggi come allora, a guardare le sentenze, i magistrati si mostrano più clementi del dovuto con i colpevoli: gli ergastoli sono sempre più rari. Tra riti abbreviati e attenuanti legati al comportamento della vittima (come se il tradimento fosse ancora una colpa) è già un successo se si arriva a trent'anni di carcere. «Non farei paralleli con il delitto d'onore. Con la legge sul femminicidio sono stati meglio delineati reati come stalking o violenze domestiche. Fatto sta che sempre più spesso i processi non finiscono come dovrebbero», dice Anita Liporace, penalista genovese, specializzata nella difesa dei più deboli e legale dei genitori di Marilia Rodrigues, la donna uccisa dal suo uomo mentre aspettava il loro figlio.

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