Scarcerato dopo tentato rapimento
l'Anm: attacchi inaccettabili al pm

Scarcerato dopo tentato rapimento l'Anm: attacchi inaccettabili al pm
Martedì 23 Agosto 2016, 15:41 - Ultimo agg. 27 Agosto, 16:57
2 Minuti di Lettura
«Attacchi inaccettabili» al pm che non ha applicato il fermo di Ram Lubhaya, l'indiano di 43 anni indagato con l'accusa di aver tentato di rapire una bimba di 5 anni il 16 agosto scorso a Scoglitti, nel ragusano. È la posizione espressa sul caso di Ragusa dall'Anm, l'Associazione nazionale magistrati. Dopo che il magistrato ha confermato il rilascio dell'uomo il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha mandato gli ispettori alla procura di Ragusa. L'uomo è accusato di aver tentato di sequestrare la bimba.

Secondo la ricostruzone della procura Lubhaya ha tenuto la bimba in bracio per pochi secondi, poi genitori se la sono ripresa. L'uomo, sempre secondo la ricostruzione dei magistrati, non ha opposto resistenza e non è scappato e siccome l'ordinamento italiano per questo tipo di reato non prevede né il fermo né il carcere - si difende il pm - non poteva essere arrestato. 

«Con riferimento ai fatti accaduti nel territorio del comune di Vittoria lo scorso 16 agosto, senza entrare nel merito della vicenda i cui contorni saranno accertati nel corso del procedimento penale da parte della Procura di Ragusa, l'Associazione Nazionale Magistrati stigmatizza gli attacchi mediatici diretti al pm di quell'ufficio giudiziario Giulia Bisello. Si tratta di attacchi inaccettabili - sottolinea ancora l'Anm - che sono frutto di un approccio superficiale agli accadimenti, determinato dalla non conoscenza degli atti e dei presupposti di legge che hanno portato alle scelte della collega, e che hanno come unica conseguenza quella di non consentire ai magistrati della Procura di Ragusa di svolgere il proprio compito nel giusto clima di serenità».

In merito alla vicenda di Ragusa, dove il presunto rapitore di una bambina è stato fermato e poi rilasciato su decisione del pubblico ministero, «ho colloquiato con il procuratore di Ragusa» Carmelo Pietralia, «il quale mi ha assicurato che la procura si è mossa all'interno del perimetro delle disposizioni normative, cioè assumendo un provvedimento legittimo. Ho chiesto al procuratore di darci una informativa: valuteremo il suo contenuto e ci orienteremo conseguentemente», ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, a margine del Meeting di Rimini.

Intanto Lubhaya ha dormito in una casa di accoglienza. L'indiano ha denunciato di essere stato minacciato e per questo è stato accompagnato e «tutelato» dalla polizia nella casa di accoglienza. La questura ragusana ha richiesto che l'extracomunitario in attesa che venga definita la vicenda giudiziaria che ha sollevato tanto clamore venga accompagnato in un Cie. Il ministero dell'Interno deve decidere il luogo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA