Regeni, genitori: «Abbiamo letto il disprezzo sul corpo di Giulio»

Giulio Regeni
Giulio Regeni
Domenica 15 Ottobre 2017, 22:17 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 20:35
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«Ciao, se vedemo», in dialetto friulano, sono le ultime parole che Giulio Regeni e i genitori si sono detti nell'ultima telefonata dall'Egitto prima che il ricercatore italiano sparisse. Lo ha detto la mamma di Giulio, Paola Regeni, nel corso della trasmissione "Che tempo che fa". Il papà di Giulio, Claudio, ha aggiunto che nelle ultime telefonate con il figlio nei giorni prima della sua sparizione il giovane era molto positivo, «faceva progetti e sogni per la sua vita».​

«Quando abbiamo visto il corpo, ci ha subito dato il senso che quella persona, Giulio, non è stata rispettata»: così i genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio Regeni, hanno spiegato perché dopo aver visto il corpo del figlio hanno detto che gli avevano sputato addosso. «Si pensa al male fisico - ha spiegato la madre - ma poi mi è venuto in mente un Giulio che soffriva ma pensava di uscire da quella situazione. Che era in balia degli altri, senza dignità. Lo sputo per la nostra civiltà rappresenta un segno di disprezzo totale: ecco, noi abbiamo letto quel disprezzo sul corpo di Giulio».

Paola Regeni ha anche sottolineato il loro disagio «quando spesso si parla di Giulio come di un "caso".
«Giulio era una persona, non un caso». «Giulio era un giovane uomo di questi tempi, era avanti su certe cose.
Giovani come lui ce ne sono tanti, trovare la verità per Giulio significa che i cittadini italiani si sentano sicuri. Se non andiamo a fondo resterà sempre come un fantasma che aleggia, e anche una paura
».

«Vogliamo togliere via alcuni pregiudizi sulla ricerca che Giulio stava facendo in Egitto quando è sparito. Era una ricerca in campo economico, a Giulio interessava il discorso dell'economia politica. Frequentava un corso universitario sullo sviluppo industriale, economico e sociale dei paesi in via sviluppo. All'interno di questo c'era il discorso sui sindacati. Non era quello il cuore della sua ricerca»,  ha detto la madre di Giulio, Paola. «Una parte di quella ricerca era sul sindacato governativo, e stava ultimando la parte sui sindacati non governativi (tra cui quelli degli ambulanti, ndr)».
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