La macchina solidale continua
a pieno ritmo: servono soldi e farmaci

La macchina solidale continua a pieno ritmo: servono soldi e farmaci
di Christian Diociaiuti
Venerdì 26 Agosto 2016, 11:35 - Ultimo agg. 17:40
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RIETI – La macchina solidale in città continua a ritmo elevato, anche se già da ieri si chiede da Amatrice e Accumoli di allentare: meglio soldi e farmaci, perché di cibo, acqua e vestiario ce n’è in abbondanza. Da ieri, poi, il punto di raccolta a piazza Mazzini, il primo e il maggiore in città subito dopo il sisma, ha chiuso, convogliando tutto a piazzale Leoni e al PalaCordoni, più simile a un centro smistamento Amazon che a un palasport. La grande solidarietà dei reatini ha costretto Asm - che gestisce il punto raccolta di fronte al Guidobaldi – a sospendere temporaneamente la ricezione di materiale. Adesso servono furgoni per mobilitare coperte, vestiario e cibo, ma serve anche gente che possa dare una mano ad impacchettare e caricare.

LA TESTIMONIANZA

Prima che chiudesse il punto di raccolta di piazza Mazzini, abbiamo incontrato Gabriele, 25 anni da compiere, di Borgo San Pietro di Poggio Bustone, che tra una cassa d’acqua da caricare e un’indicazione a chi ha in mano il coordinamento del punto raccolta, ci racconta: “Sono arrivato qui alle 14. Ieri non ce l’ho fatta: mercoledì, per rispetto di quanto accadeva nell’amatriciano, abbiamo disdetto la festa di paese a San Pietro. La questua la devolveremo alla causa del terremoto. Qui c’è da fare: bisogna smistare acqua, caricare per il PalaLeoni. Io donerò nella mia Poggio Bustone: so che serve qualcosa per i bambini”.

FARMACI

L’Asm continua l’appello, oltre che per i furgoni, anche per i farmaci. “È possibile acquistare farmaci da inviare alle strutture che accolgono le persone scampate al drammatico sisma. Intano, nel pomeriggio di ieri, abbiamo consegnato i primi tre mezzi colmi di medicinali. La vostra generosità è commovente, continuiamo così” scrive Asm su facebook. Nelle farmacie Asm è possibile acquistare medicinali scontati del 10% da devolvere ai terremotati.
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