Il mistero dell'ex generale suicida per la tragedia di Rigopiano: manomesso il suo computer

Il mistero dell'ex generale suicida per la tragedia di Rigopiano: manomesso il suo computer
Mercoledì 22 Novembre 2017, 08:24 - Ultimo agg. 23 Novembre, 08:38
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Non doveva sparire soltanto lui. Nella tomba voleva portare tutti i suoi segreti. L'ex generale del carabinieri forestali Guido Conti, 58 anni, sparatosi un colpo di pistola alla testa vicino a Sulmona, il giorno prima del suicidio aveva fatto cancellare dati e file del suo computer. I più recenti, particolare che accredita la pista di qualcosa successo negli ultimi 15 giorni della sua vita. Dalla data dell'assunzione alla Total, come addetto alla sicurezza e alla tutela dell'ambiente, al pomeriggio del suo suicidio.
Non sarà facile recuperare file e mail di quel computer anche per i più esperti cyber investigatori, perché Conti aveva cercato con cura il modo di far sparire quelle tracce informatiche. Giovedì, il giorno prima del suicidio, l'ex generale si era recato in un'azienda di informatica di cui era cliente da anni, chiedendo l'azzeramento della memoria del suo Pc.

TECNICI ESPERTI
Non una pulizia semplice, ma una tramite Eraser, un programma cioè di sovrascrittura che cancella definitivamente i file senza possibilità di recuperarli da parte anche di tecnici esperti. «Si è presentato qui alle 9,30, aveva fretta e non era il solito Guido - racconta il proprietario del negozio - è tornato due volte e ha ritirato il pc (di quelli fissi) poco dopo le 11, tant'è che la procedura di cancellazione forse non è stata totale».
A questa speranza si aggrappano gli inquirenti che hanno disposto una perizia tecnica su tutti i dispositivi in possesso di Conti: telefoni aziendali e personali, iPad e computer portatili e fissi. Ma sarà difficile ottenere informazioni utili perché il processo di cancellazione parte dagli ultimi file utilizzati, verosimilmente quelli che interessano agli inquirenti.

LA NUOVA PISTA
Ecco perché la procura di Sulmona, lasciando da una parte il rimorso di Rigopiano di cui parla una delle lettere di Conti, ora più che altro sta fiutando la pista del petrolio. Al punto di aver già sentito come testimoni cinque dirigenti della Total che avevano avuto contatti con l'ex generale nel suo breve periodo di lavoro nella compagnia petrolifera. Tutti hanno riferito di aver visto una persona turbata, ma nessuno - in due sole settimane di vicinanza - sarebbe riuscito a capire cosa angosciava l'ex generale. Un altro mistero è la telefonata ricevuta da un quotidiano online abruzzese alle 15 di venerdì scorso. Un anonimo, con voce contraffatta, rivelava le dimissioni di Conti dalla Total. Fino ad allora la notizia era conoscenza solo di pochi intimi e nessuno aveva interesse a diffonderla.

ANCORA VIVO
Fatto sta che il generale era ancora vivo, seppur con il proposito di mettere fine alla sua vita. Cosa che sarebbe avvenuta una o due ore dopo. Una coincidenza terribile. Intanto, come già anticipato dal Messaggero, è arrivata la conferma che Conti non era indagato per Rigopiano.

P.Iav e G.Sg.
 

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