Rigopiano, sulle macerie del resort nasce il ristorante La Cuccumella

Rigopiano, sulle macerie del resort nasce il ristorante La Cuccumella
di Davide De Amicis
Lunedì 24 Luglio 2017, 10:23 - Ultimo agg. 13:43
2 Minuti di Lettura
A soli sei mesi dalla terribile valanga che lo scorso 18 gennaio ha spazzato via l’Hotel Rigopiano (Pescara) insieme alla vita di 29 persone, tra cui quelle di alcuni giovani dipendenti del resort, ieri a Farindola la speranza è ripartita dal ristorante, pizzeria e albergo La Cuccumella, dal nome dialettale di una pentola. Una nuova attività economica sostenuta dalla Chiesa italiana, che ha investito 250 mila euro di fondi dell’otto per mille, con l’auspicio che torni a essere quel volano per l’economia locale che è stato l’Hotel Rigopiano.

Non a caso, alla cerimonia inaugurale ha voluto partecipare personalmente il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino: «A differenza di qualche mese fa – esordisce il presule -, le lacrime di stasera sono di speranza. La speranza di un gruppo di ragazzi che si ritrovano insieme, con il coraggio e la voglia di ricominciare che abbiamo sostenuto con i fondi dell’otto per mille che la gente ci dona». Sette ragazzi, ex dipendenti dell’Hotel Rigopiano, per lo più venticinquenni, Paolo Misero, Alessandro Iezzi, Alice Misero, Grazia Colangeli, Federica Colangeli, Fiorella Costantini, Giovanni Nebbioso, che hanno fondato la Cooperativa Turismo terre vestine, la quale gestirà la nuova struttura ricettiva – con 100 posti a sedere nel ristorante, 12 posti letto e una piscina: «Sarà una bella sfida – annuncia Paolo Misero, presidente della cooperativa -, ma noi siamo pronti ad accettarla – col pensiero rivolto ai nostri amici che non ci sono più -, servendo ai nostri clienti le migliori specialità abruzzesi con tutta l’esperienza acquisita all’Hotel Rigopiano».

Fondamentale il supporto dell’arcidiocesi di Pescara-Penne, presente con l’arcivescovo Tommaso Valentinetti e il direttore della Caritas don Marco Pagniello: «Ci abbiamo creduto fin dall’inizio – racconta il sacerdote -, perché l’economia del posto ruotava intorno al resort di Rigopiano e anche ora non poteva essere altrimenti ». Grande la soddisfazione dell’amministrazione comunale: «Un giorno di sole dopo giorni bui – commenta Ignazio Lacchetta, sindaco di Farindola -, grazie a un messaggio di speranza che la Chiesa ci ha dato e che siamo stati capaci di raccogliere». Davide De Amicis
© RIPRODUZIONE RISERVATA