Roma, club a luci rosse invece
di associazioni culturali: evase 3,6 milioni

Roma, club a luci rosse invece di associazioni culturali: evase 3,6 milioni
Martedì 24 Gennaio 2017, 10:20 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 17:10
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Era uno dei più attivi gruppi imprenditoriali operanti a Ladispoli e nei dintorni di Roma, con varie strutture di intrattenimento e divertimento, molto conosciute dagli scambisti per essere location di incontri «a luci rosse» e che «di culturale» avevano ben poco. Peccato che il titolare, un cinquantenne ladispolense, aveva pensato bene di mascherare le varie attività commerciali ricorrendo alla veste di «associazione culturale», per beneficiare del regime fiscale di favore previsto per il terzo settore. Con questo artifici, fa sapere la guardia di finanza al termine di verifiche fiscali nei confronti di sei associazioni culturali, sono stati occultati al fisco, per sei anni di imposta, ricavi per 3,6 milioni di euro evadendo l'Iva sulle prestazioni erogate ai clienti per oltre 635.000 euro.

Dai controlli delle fiamme gialle della compagnia di Ladispoli, svolti con la collaborazione del personale dell'Inps e del commissariato della polizia di Civitavecchia e il supporto dell'Agenzia delle Entrate, è anche emerso l'impiego di 31 lavoratori «in nero» e violazioni alla normativa sulla tutela della privacy, non essendo gli avventori informati della presenza di telecamere in una delle strutture.
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