Berlusconi, dopo Ruby resta l'indagine per la corruzione delle olgettine

Polanco
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di Claudia Guasco
Mercoledì 11 Marzo 2015, 05:39 - Ultimo agg. 08:27
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La felice parentesi giudiziaria di Berlusconi è cominciata domenica 8 marzo, quando ha terminato l'affidamento in prova ai servizi sociali per il residuo anno di condanna Mediaset (frode fiscale), ed è culminata ieri notte con l'assoluzione definitiva per il caso Ruby. Quarantotto ore nelle quali l'ex premier ha vissuto l'ebbrezza di tornare in possesso della tanto agognata ”agibilità politica”, per potersi occupare del partito a tempo pieno.


Ma le scadenze della magistratura sono pressanti e l'ex Cavaliere è tutt'ora imbrigliato da due inchieste e dalla decisione finale del Tribunale di Sorveglianza di Milano.

A preoccupare maggiormente l'ex presidente del Consiglio è il fascicolo Ruby ter. Da gennaio dell'anno scorso, con la trasmissione degli atti da parte della quinta sezione del Tribunale di Milano che nel luglio 2013 ha condannato a 7 anni Emilio Fede e Lele Mora e a 5 anni Nicole Minetti nel processo Ruby bis, Berlusconi è indagato con i suoi difensori Niccolò Ghedini e Piero Longo, con l'avvocato Luca Giuliante e altre ventuno invitate alle feste di Arcore per corruzione in atti giudiziari.

SOLDI PER TACERE

Gli indagati sono 45, la metà per falsa testimonianza, e i magistrati hanno appena chiesto una proroga delle indagini. Secondo gli investigatori, l'ex Cavaliere avrebbe pagato le ragazze dapprima per raccontare ai giudici che le feste a luci rosse di Arcore altro non erano che «cene eleganti», poi per assicurarsi il loro silenzio perpetuo sulla vicenda. Un'operazione costosa, con esborsi variabili a seconda del grado di coinvolgimento: dai 2.500 euro mensili per le giovani meno presenti, ai bonifici da decine di migliaia di euro per le ragazze più esposte.

Nel mirino degli investigatori ci sono soprattutto i presunti versamenti a Karima El Mahroug, che non sarebbero avvenuti attraverso il canale ”ufficiale” - ovvero il conto gestito dal ragionieri Spinelli - ma tramite intermediari e con operazioni estero su estero. I pm contano di chiudere l'inchiesta tra la fine di aprile e i primi di maggio e se così accadrà per il leader di Forza Italia si presenterebbe un ulteriore problema. Entro l'8 maggio, infatti, i giudici del Tribunale di Sorveglianza riceveranno la relazione degli assistenti sociali sul sull'affidato Silvio Berlusconi, in base alla quale decreteranno l'estinzione della pena. Ma l'ipotesi che, mentre assisteva i malati a Cesano Boscone, l'ex premier pagasse gli imbarazzanti testimoni delle feste potrebbe rappresentare una macchia sul suo percorso riabilitativo. Il rischio è che Berlusconi debba scontare da capo l'anno di pena, questa volta non più ai servizi sociali ma ai domiciliari.

Un'ipotesi che bloccherebbe del tutto la sua operatività politica. Intanto il 10 aprile ripartirà a Bari l'udienza preliminare in cui Berlusconi è imputato con Valter Lavitola. Il reato contestato è induzione a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria: avrebbe pagato l'imprenditore Gianpaolo Tarantini perché mentisse sulle escort portate nelle sue residenze estive tra il 2008 e il 2009. E Tarantini lo avrebbe assecondato, dicendo che Berlusconi non sapeva che quelle donne fossero prostitute. Un procedimento legato a doppio filo con Ruby ter: Barbara Guerra, coinvolta nell'inchiesta milanese, è stata chiamata a testimoniare.