Sardegna, muore per una trasfusione di sangue infetto: dopo quasi 30 anni il risarcimento di un milione di euro

Sangue per trasfusioni
Sangue per trasfusioni
di Luisa Mosello
Venerdì 24 Marzo 2017, 16:53 - Ultimo agg. 25 Marzo, 15:21
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Il risarcimento l'ha finalmente ottenuto. Ma lui, Salvatore Furesi, dipendente dell'Enel di Alghero, ora non c'è più. E' morto nel 2003 per un tumore al fegato preceduto da un'epatite C e da una cirrosi epatica contratte a causa di una trasfusione di sangue infetto. Era il 1988 e l'uomo era stato operato per un bypass al cuore all'ospedale di Sassari. Ma qualcosa non ha funzionato e nel suo corpo invece di entrare un flusso di vita è stato introdotto un siero che si è poi rivelato mortale. Erano gli anni in cui in Italia esplodeva lo scandalo degli emoderivati contaminati commercializzati da alcune aziende farmaceutiche.

Adesso saranno i familiari ad essere risarciti dal ministero della Salute che dovrà pagare quasi 1 milione di euro ovvero 960mila euro alla  moglie e ai suo tre figli, come ha anticipato La Nuova Sardegna. A deciderlo è stato il giudice monocratico del Tribunale di Cagliari Doriana Meloni. La causa era iniziata dallo stesso Salvatore quando era ancora in vita e culminata dopo la sua scomparsa nel 2009 nella citazione in giudizio del Ministero da parte del suo avvocato. 


 
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