Sciopero sindacati di base
fermi bus, scuole e uffici

Sciopero sindacati di base fermi bus, scuole e uffici
Venerdì 21 Ottobre 2016, 18:41 - Ultimo agg. 19:57
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Venerdì sulle barricate per i dipendenti pubblici e privati che hanno aderito allo sciopero generale dei sindacati di base e sono scesi in piazza in tutta Italia. Venerdì nero per i cittadini alle prese con corse di bus e metro cancellate, sportelli pubblici chiusi, scuole senza maestri, professori e personale non docente. La mobilitazione è stata proclamata da Usb, Unicobas e Usi contro la manovra, le politiche sul lavoro e lo «stravolgimento» della Costituzione da parte del governo Renzi e ha visto incrociare le braccia, secondo gli organizzatori, oltre un milione e 300 mila lavoratori. Le iniziative sono partite fin dalla mezzanotte a Roma e Bologna, con proteste nei supermercati aperti 24 ore su 24, e proseguiranno sabato 22, quando i sindacati di base manifesteranno a Roma nel «No Renzi Day» con il Coordinamento No Sociale al Referendum. Sono attesi nella Capitale, per questa giornata di lotta, un centinaio di pullman. «Non credo che i sindacati quest'anno contestino la manovra. Se ci sono alcuni sindacati che vogliono fare polemica sul referendum e in nome del No creare disagio ai cittadini credo che sarà un boomerang anche per loro», commenta il premier in un'intervista a Rtl 102.5. «A Renzi, che tenta di screditare questo sciopero generale, rispondiamo che le migliaia di lavoratrici e lavoratori oggi in sciopero ed in piazza in tutta Italia dimostrano che non si sono fatti ingannare dalle mancette concesse in questa legge di stabilità, che su 27 miliardi ne dà 20 a banche e imprese e che regala l'ennesimo condono agli evasori», ribatte il rappresentante dell'esecutivo confederale Usb, Fabrizio Tomaselli.
L'adesione dei lavoratori allo sciopero è stata «massiccia», secondo gli organizzatori, soprattutto nel trasporto pubblico locale, con una media nazionale del 60% dei dipendenti che ha incrociato le braccia, «destinata a salire nella fascia notturna» e una «buona risposta» c'è stata anche nel trasporto aereo, in particolare tra il personale Alitalia e Meridiana, che ha visto voli saltati e ritardi negli aeroporti. L'Usb segnala poi «chiusure di asili nido, scuole, uffici pubblici e servizi» e lo stop di impianti industriali, della logistica e dell'indotto. All'Inps ha incrociato le braccia oltre un lavoratore su cinque e ci sono stati picchetti alla Gls di Piacenza, dove alcune settimane fa è stato travolto da un camion e ucciso Abd El Salam, operaio e delegato Usb, e all'interporto di Nola (Napoli) dove i lavoratori della logistica hanno manifestato insieme a quelli di Almaviva, i licenziati della Fiat e i precari. In Toscana una sessantina di operai Piaggio ha occupato la stazione di Pontedera (Pisa). I disagi hanno colpito il Paese a macchia di leopardo: quasi assenti a Milano dove le linee delle metro, gli autobus, i tram e i treni non hanno subito stop o ritardi, più intensi a Roma e Napoli. Nella Capitale, secondo l'Unione sindacale di base, ha scioperato il 90% del personale viaggiante in Roma Tpl, il 70% dei bus ed il 40% dei tram e sono state chiuse le metro A, B1 e C. In Campania si è fermato il servizio ferroviario delle linee flegree e oltre l'80% ha scioperato all'Anm e all'Atc Capri.
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