Scontro treni in Puglia, il racconto choc dei sopravvissuti

Scontro treni in Puglia, il racconto choc dei sopravvissuti
Martedì 12 Luglio 2016, 19:06
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Il treno Andria-Bari lo prende tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Cambia l'orario, a seconda delle riunioni o delle persone da incontrare. Stamattina è stato il tanto lavoro da fare e il vantaggio di non avere un cartellino da timbrare a salvargli la vita. Così lo racconta Benedetto Schiavone, amministratore di un'azienda di telecomunicazioni a Bari e pendolare della linea Bari nord. Per caso non ha preso quel treno che nel tratto di binario unico, tra Andria e Corato, è andato incontro alla morte e all'altro convoglio, uccidendo almeno 23 persone. «Potevo essere uno di loro e invece ho deciso di partire con il treno delle 8.20», dice. Benedetto, 48 anni e una casa ad Andria, non riesce a spiegarsi quello che è successo. «Per noi che ci viaggiamo tutti i giorni, questa cosa è assurda, assurda», ripete. Quei treni li conosce bene e spiega come sono migliorati nel tempo e ora sono generalmente puliti e in orario: «Fino a una decina di anni fa era una linea davvero molto arretrata. Ora si sta cercando di raddoppiare i binari, di cambiare le vetture. Dal punto di vista tecnologico non lo so, ma di certo il passaggio non è immediato e oggi si è visto». Il 'buco nerò della Bari nord sembra racchiuso in quel tratto di binario che corre solitario per alcuni chilometri. Ma per Benedetto il meccanismo è chiaro e semplice da gestire. «Visto che un treno viene da Bari e uno da Barletta e c'è un binario unico, se si viaggia secondo orario, un treno aspetta l'altro nella stazione di Andria oppure in quella di Corato. In genere tra Andria e Corato, la coincidenza slitta quando c'è un ritardo del treno proveniente da Bari. Ma in quel caso i convogli si regolano a vicenda. Mi è capitato di vedere un treno che arriva e solo allora l'altro che parte. Il binario unico è semplicissimo». In attesa di saperne di più, Benedetto continua a guardare le foto dell'incidente, spulcia i social e aspetta notizie su altri pendolari. «C'è un amico di amici che in genere viaggia su quella tratta e che ora non risponde al telefono...speriamo bene». In fondo i treni non erano pienissimi, dice e sembra consolarsi. «Quello che andava a Bari è partito da Andria alle 11 e, complice l'estate, c'era meno gente del solito e meno rispetto agli orari di punta. Ma secondo me almeno 30-40 persone a vettura c'erano. Insomma, è comunque un disastro».

«Mi sono sentita spingere avanti, è successo tutto così velocemente e non ho capito granché. Sono stata salvata dai ragazzi che erano sul treno» ha invece raccontato una donna, all'ottavo mese di gravidanza, che era a bordo di uno dei due treni che si sono scontrati in Puglia, provocando la morte e il ferimento di numerose persone. Il racconto è pubblicato sul 'Corriere del Mezzogiorno'.

La donna è stata intervistata subito dopo l'incidente, nella campagna dove i superstiti si sono raccolti. «Ho visto mia madre a terra, mio padre e mia sorella avvolti nel sangue. I ragazzi che stavano sul treno ci hanno aiutati a scendere e a metterci in salvo. Sono incinta all'ottavo mese, non riesco a credere a quello che è successo».

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