160 squadre e niente sfide in tv: la trasparenza non gioca in D

160 squadre e niente sfide in tv: la trasparenza non gioca in D
di Gigi Di Fiore
Venerdì 22 Maggio 2015, 08:29 - Ultimo agg. 16:26
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Il cuore pensante, di raccordo e interessi, è attestato da sei anni nella nuova sede di piazzale Flaminio numero 9 a Roma. Tra tre mesi, la Lega nazionale dilettanti celebra i suoi 56 anni di vita. Ma intanto, in pochi giorni, il mondo del calcio non professionistico è stato sconvolto dall’inchiesta calabrese sulle scommesse, in compagnia delle incredibili dichiarazioni del presidente Felice Belloli, «sfiduciato» dopo appena sei mesi. Aveva detto «basta soldi a queste quattro lesbiche», riferendosi alle calciatrici. Il mondo del pallone è di nuovo nel pallone.



E stavolta i riflettori si sono accesi sulla realtà in ombra dei dilettanti, che già 30 anni fa aveva raggiunto le diecimila società, con oltre un milione e 800mila tesserati. Un centro di potere, su cui nell’ottobre dello scorso anno i Monopoli di Stato avevano scaricato un nuovo problema dando il via libera alle scommesse sulle partite di serie D. Spiega Salvatore Colonna, oggi consigliere federale ma fino a due anni e mezzo fa responsabile del Comitato regionale campano della Figc: «La serie D è, per fare un raffronto, la massima competizione dei dilettanti.



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