Stadio della Roma, meno 130 milioni
la Regione frena: «Opere da rivedere»

Stadio della Roma, meno 130 milioni la Regione frena: «Opere da rivedere»
di Simone Canettieri
Domenica 26 Febbraio 2017, 10:58 - Ultimo agg. 17:42
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Roma. Virginia Raggi si gode l'intesa con la Roma e i proponenti a casa con il figlio (due giorni di relax dopo il malore di venerdì mattina), il M5S grida all'operazione compiuta, l'opposizione attacca, la Regione porta tutti con i piedi per terra: fuori le carte della nuova Tor di Valle. Il giorno dopo l'intesa sullo stadio, che azzera i grattacieli e dimezza le cubature, i fronti aperti sono molti. A partire da quelli legati alla delibera sulla pubblica utilità. Gli investimenti legati alle opere pubbliche caleranno di oltre 130 milioni di euro, a fronte dei 400 iniziali. Dal progetto, dopo l'accordo di venerdì notte, è stato depennato il prolungamento della metro B (la biforcazione della linea era già stata bocciata dall'Agenzia della mobilità comunale).

In alternativa, la delibera varata nel 2014 prevedeva un forte investimento per rimettere in sesto la malandata ferrovia Roma-Lido, che collega la Piramide Cestia al lido di Ostia, facendo scalo proprio a Tor di Valle. I privati, tre anni fa, si erano impegnati ad acquistare 15 nuovi treni per potenziare la tratta, finita nella black list delle dieci peggiori linee di trasporto pubblico d'Italia nel rapporto «Pendolaria 2016». Alla fine i treni che verranno acquistati saranno soltanto 2. Considerando che ogni convoglio costa in media 9 milioni di euro, il risparmio per i proponenti è di 117 milioni.

Dal progetto spariscono anche alcuni interventi per l'accessibilità del Tevere nell'area dello stadio: resta la riqualificazione delle banchine, ma vengono cancellati i quattro pontili nuovi di zecca che avrebbero dovuto essere realizzati al costo di 2,5 milioni l'uno (risparmio complessivo: 10 milioni di euro). Sembra destinato a saltare anche uno dei due ponti carrabili previsti nella zona: o il nuovo ponte interamente a carico dei privati oppure il ponte dei Congressi (finanziato con fondi pubblici), anche se dovrebbe restare l'investimento di circa 70 milioni da parte dei proponenti. Altri interventi sulla viabilità verranno «rimodulati», dalla riqualificazione della via Ostiense-via del Mare all'allargamento della stazione ferroviaria.

Resta la messa in sicurezza della zona, che oggi è a rischio inondazione. Altre opere ancora subiranno slittamenti: in base all'accordo, i privati potrebbero realizzare sia lo svincolo sull'autostrada Roma-Fiumicino sia il ponte dopo la costruzione dello stadio e delle palazzine destinate a negozi, uffici e ristoranti. Ed è proprio questa novità ad aprire un fronte con la Regione dove è incardinata la conferenza dei servizi, la cui chiusura fissata per il 3 marzo è destinata a slittare grazie a una maxi-proroga.

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