Strage del Gargano, maxi blitz a Foggia: arrestato il fratello del superboss Pacilli

Strage del Gargano, maxi blitz a Foggia: arrestato il fratello del superboss Pacilli
Sabato 12 Agosto 2017, 11:57 - Ultimo agg. 13 Agosto, 10:44
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Nelle prime ore della mattinata odierna, a Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia, la polizia di Stato, con personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Bari e Foggia e il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, ha arrestato, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello del Tribunale di Bari, Tommaso Pacilli, di Monte Sant'Angelo, 46 anni, pregiudicato.

L'uomo deve espiare la pena residua di 8 mesi e 29 giorni di reclusione, senza sospensione, a seguito di una condanna per i reati di estorsione aggravata anche dal metodo mafioso. I fatti, accertati dalle indagini sono stati commessi nel dicembre 2010 e nel gennaio 2011 a Monte Sant'Angelo in danno di esercizi commerciali della zona. 

L'arrestato è fratello di Giuseppe Pacilli, 45 anni, detto «Peppe ù montanar», pluripregiudicato anche per associazione di stampo mafioso ed omicidio, già inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi del Ministero dell'Interno. Giuseppe Pacilli è un noto elemento di spicco della cosiddetta «mafia del Gargano», appartenente al clan Libergolis che da anni si contrappone al clan dei Romito, al quale apparteneva anche Mario Lucano Romito il boss ucciso tre giorni nella strage del Gargano.
 


Tommaso Pacilli deve espiare la pena residua di 8 mesi e 29 giorni di reclusione, senza sospensione, a seguito di una condanna per i reati di estorsione aggravata anche dal metodo mafioso. I fatti, accertati dalle indagini sono stati commessi nel dicembre 2010 e nel gennaio 2011 a Monte Sant'Angelo in danno di esercizi commerciali della zona.

A carico di Pacilli il 4 luglio scorso, personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Bari ha dato esecuzione ad ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello del Tribunale di Bari, dovendo espiare la pena di 11 anni e 4 mesi di reclusione per i reati di estorsione pluriaggravata, anche dall'utilizzo del metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi da fuoco; reati commessi a Monte Sant'Angelo, sempre negli anni 2010 e 2011.

Il provvedimento restrittivo emesso a carico di Pacilli era stato eseguito presso la Casa Circondariale dell'Aquila dove lo stesso si trovava detenuto in espiazione di pena definitiva in carcere per altra causa. Contestualmente, analogo provvedimento restrittivo era stato eseguito anche a carico del pregiudicato Matteo Pettinicchio, nato a San Giovanni Rotondo, 32 anni, e residente a Monte Sant'Angel, dovendo espiare la pena di 5 anni e 5 mesi di reclusione per i reati di estorsione e rapina pluriaggravata, anche dall'utilizzo del metodo mafioso, commessi insieme ai fratelli Pacilli. 

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