Strage treni in Puglia: «Si poteva evitare
con poche centinaia di migliaia di euro»

Strage treni in Puglia: "Si poteva evitare con poche migliaia di euro"
Strage treni in Puglia: "Si poteva evitare con poche migliaia di euro"
Martedì 25 Ottobre 2016, 14:00 - Ultimo agg. 20:53
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Una tragedia costata la vita a 23 persone che avrebbe potuto avere un esito del tutto diverso se solo ci fosse stato un maggior investimento economico. Per il governatore della Puglia, Michele Emiliano, l'installazione del Sistema di controllo marcia treno (Scmt) sulla tratta a binario unico Andria-Corato, dove il 12 luglio lo scontro tra due treni della Ferrotramviaria ha sconvolto il paese, è stata rinviata dall'azienda che gestisce la linea «per una questione economica». «Il massimo della sicurezza possibile era raggiungibile - ha detto - con un investimento modesto» di «poche centinaia di migliaia di euro» e «ora su questo si giocherà la questione giudiziaria». 
 

 

 Emiliano, nel corso di un incontro con alcuni famigliari delle vittime, ha spiegato che il rinvio dell'installazione del sistema Scmt legato al raddoppio della tratta è un «ragionamento che non va bene, non può andare bene». Perché, ha sottolineato, «banalmente, secondo la logica dell' impresa che gestisce la linea, siccome era stato finanziato il raddoppio, l'Scmt sul binario unico sarebbe dovuto poi essere smontato e rimontato sul binario doppio». «Parliamoci chiaro - ha aggiunto Emiliano - in questo caso ciò che era possibile è stato reso facoltativo. Cioè il massimo della sicurezza possibile era raggiungibile con un investimento modesto» e «ora su questo si giocherà la questione giudiziaria». «La difesa dirà - ha rilevato - che la norma non obbligava a montare il Sistema controllo marcia treno, lo hanno già detto. Altri diranno che i treni comprati con i soldi della Regione avevano già il sistema Scmt e che sarebbe bastato un investimento di poche centinaia di migliaia di euro per dotare la linea a monobinario di Scmt». Tuttavia - ha aggiunto - «esiste un principio nel nostro ordinamento che obbliga chi esercita attività pericolose, e questa certamente lo è, ad adottare tutte le misure» di sicurezza, «non solo quelle previste dalla legge ma tutte quelle rese necessarie dalla particolare condizione di esercizio di quella attività». È «inimmaginabile che con quella intensità di traffico» si usi solo «il blocco telefonico», ha aggiunto. Perché «il sovraccarico della linea è tale da consigliare l'adozione di misure di sicurezza anche supplementari». «Secondo il mio giudizio - ha concluso - una norma di prudenza avrebbe dovuto prescrivere un rafforzamento delle misure di sicurezza.
L'Scmt, ovviamente, ma c'erano anche altre possibilità, anche meno costose».

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