Tangenti al ministero, così la cricca spiava l'indagine: la rete per garantirsi protezioni

Marotta
Marotta
di Valentina Errante e Sara Menafra
Mercoledì 6 Luglio 2016, 08:47 - Ultimo agg. 16:33
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Aiuti ai funzionari, militari compresi che si trovano in difficoltà, e appalti golosi anche all'interno del sistema di sicurezza dello Stato. E' fitta la rete istituzionale della nuova cricca che fa capo a Raffaele Pizza e al parlamentare Ncd Antonino Marotta.

PROCURA DIGITALE
Un appalto che vede il gruppo muoversi lungo ogni canale possibile è quello della gestione dei servizi informatici per alcune procure. L'attenzione è sul servizio telematico Tiap, in uso anche nella procura di Roma. E' il «progetto giustizia - si legge nelle informative del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza guidata dal generale Giuseppe Bottillo - attualmente in itinere grazie anche alla regia curata dal Pizza, con l'obiettivo di acquisire, presso il Ministero della Giustizia, la fornitura del servizio di manutenzione e gestione evolutiva del sistema Tiap, senza transitare per una pubblica gara.

Vista la posizione del gruppo, l'incarico potrebbe essere molto delicato. Uno degli imprenditori coinvolti nell'affare, Gianni Nistri, dice che nel sistema c'è un vero e proprio buco: Tiap gestisce anche la fase di indagini, quindi c'è un problema di riservatezza che va oltre, prima della chiusura delle indagini il sistema già li fagocita. L'azienda deve garantire lo stato. La rete però sembra praticamente pronta perché, spiega un altro imprenditore: Hp ha dato l'ok al progetto, Poste questa sera domani.Non so se Caio anche ha dato l'okperché noi stiamo facendo questo progetto dove il dottore c'ha fatto un po' da regista...su come aggredire questo Ministero di Giustizia...che è già presidiato assolutamente».
 
L'interesse si incrocia con la preoccupazione per le indagini in corso. A parlarne a gennaio 2015 è lo stesso Pizza con un imprenditore del gruppo, Lucangeli: «Pizza chiede dell'iscrizione (non specificano altro) e Lucangeli riferisce che non c'è e che nel merito se ne sta occupando Guglielmo (Boschetti) il quale si sarebbe visto con Legnini (presumibilmente Giovanni vice presidente del Csm) e poi in giornata gli avrebbe fatto sapere dell'esito dell'incontro. Pizza dice che vuole incontrare lui stesso Legnini per la questione dell'agenda digitale. Lucangeli non è d'accordo e dice che la prima cosa da fare è intervenire sul ministero della giustizia, il ministero deve inviare una lettera chiedendo i software ed è per questo che aspettano l'esito dell'incontro con Legnini».
E' il 29 dicembre 2014 quando Alberto Orsini, socio di Pizza e tra gli arrestati, afferma che il giorno dopo si deve incontrare «con il capo del Csm... uno dei capi del Csm». La rete tessuta al Csm quando Marotta siedeva tra i membri laici torna utile ancora.

LA BONIFICA
Saputo dell'inchiesta in corso almeno a fine 2014, la cricca cerca di prendere provvedimenti. Pizza si rivolge ad un tecnico trovato a piazzale Clodio, quindi in tribunale. E dice a Orsini: «Fai trovare tutto libero qua... na persona che viene a sistemare tutto... vede se ci sono cimici e cose... io lo vado a prendere alle dieci a piazzale Clodio e lo porto qua, sì però senza parlare». Dopo la bonifica fa installare un sistema anti intercettazione e se ne vanta con un imprenditore che gli chiede se gliel'ha fornito «quello dell'Abruzzo», Pizza, spiegano gli uomini della finanza «fa riferimento ad una persona vicina agli apparati di intelligence».

Non tutti però sono tranquilli. Orsini il suo braccio destro a marzo 2015 si sfoga col fratello: Me stanno a fa perde dieci anni de vita se qui il magistrato me incomincia a dì io che glie racconto? Che qui arriva Pizza e si magna i sordi che cazzo glie devo di?» Il fratello cerca di tranquillizzarlo:«C'è quella...in automatico è quella de...la cosa al Csm, stava a parlà col Presidente ..». Tra coloro che si rivolgono a Pizza e i suoi ci sarebbe stato anche il generale Vincenzo Delle Femmine, oggi all'Aisi e in passato numero tre della Guardia di finanza.

LE RACCOMANDAZIONI
A proporre il problema è l'imprenditore Lucangeli: «Allora Cannalire (manager in Bpm) mi parlava di questo suo amico il vice Comandante Generale della Finanza che vorrebbe in qualche modo la collocazione con Manenti (direttore del servizio esterno Aise)». Pizza è scettico: «Cerca di farlo ragionare io entro in una dimensione diversa potrei provare a presentarglielo e se mi dà l'ok ad Alfano...poi Alfano.ma non glielo posso dire io». In seguito, effettivamente Delle Femmine otterrò un incarico ma all'Aisi.

C'è poi un colonnello dell'Arma, anche questo non identificato, che si rivolge a Marotta stavolta per ottenere un posto in un comando. Marotta è disponibile: «Quando siamo sotto e lei pensa che c'è bisogno di una cosa poi trovo io la strada, tramite ....il fiduciario di palazzo Chigi, è un amico ...viene dall'aeronautica basta un colpo di telefono ...mi dice quella cosa si decide tra un mese e io capisco e mi attivo».
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