Terremoto, ai funerali ad Amatrice il vescovo tuona: la colpa non è di Dio ma di chi costruisce case di sabbia

Terremoto, ai funerali ad Amatrice il vescovo tuona: la colpa non è di Dio ma di chi costruisce case di sabbia
di Franca Giansoldati
Martedì 30 Agosto 2016, 18:58 - Ultimo agg. 20:28
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dal nostro inviato
AMATRICE - La colpa non è di Dio, ma di chi costruisce case di sabbia. Prende spunto dal profeta Geremia e dalla distruzione di Gerusalemme, quando tra lamenti e dolore la città fu rasa al suolo. Dio non è responsabile di tanti morti. Ai funerali delle vittime del terremoto, il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili grida tutto il suo sgomento davanti ad una fila di 38 bare, allineate con precisione davanti all'altare.

La morte non ammette errori. "Dio non può essere usato come il capro espiatorio". In questi giorni si è sentita spesso la terribile domanda di dove fosse Dio quando crollavano i muri e la terra tremava. "Il terremoto ha altrove la sua genesi, i terremoti esistono da quando esiste la terra e l'uomo non era neppure un agglomerato di cellule". Sull'altare innalzato poche ora prima dai volontari è sospeso un Cristo. Dondola nel vuoto. Sotto c'è una madonna vestita d'oro. E' stata collocata su un cumulo di sassi. Entrambe le statue sono rimaste illese. Erano nella chiesa di Bacugno.

"Le montagne sono originate dalla sequenza degli eventi, senza terremoti non esisterebbero nemmeno le montagne e forse nemmeno l'uomo. Il terremoto non uccide, uccidono piuttosto le cose dell'uomo". Tra i fedeli le più alte autorità dello Stato ma anche tanta gente piegata dal dolore per la perdita di un figlio, un fratello, un parente.

"Ora questa gente ha bisogno di affetto, di vicinanza, un trauma di questo genere è pesantissimo da superare" dice Franca Maroni, psicologa e volontaria dei Lions, arrivata da Ascoli Piceno per aiutare il popolo degli sfollati.

Uno dei parroci di Amatrice, don Fabio, ha aperto un blog (www.aiutamatrice.wordpress.com) dove è possibile trovare elencate le cose di cui la gente di Amatrice ha bisogno. "L'inverno è alle porte, ci stiamo organizzando". Il Papa ha inviato ai funerali il suo elemosiniere don Corrado Kraiewski per dare un abbraccio ad ognuno dei familiari delle vittime, in attesa di poterlo fare di persona. 


 
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