Terremoto, ecco incentivi e sussidi:
600 euro al mese, sospesi i mutui

Terremoto, ecco incentivi e sussidi: 600 euro al mese, sospesi i mutui
di Valentina Errante
Lunedì 29 Agosto 2016, 07:48 - Ultimo agg. 13:19
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Seicento euro al mese per ogni famiglia sfollata. La prima ordinanza post terremoto di Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, assegna innanzitutto i contributi a chi ha non ha più una casa o viveva in un immobile adesso inagibile. Non solo. I sindaci dei comuni colpiti in Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo potranno disporre occupazioni ed espropri immediati, mentre si concedono agli amministratori locali e ai prefetti deroghe alla normativa sugli appalti. Vengono così impiegati i primi 50 milioni di euro stanziati dal governo il 25 agosto. Nel documento, che sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale, sono contenute anche le indicazioni alle banche per la sospensione dei mutui, 30 giorni di tempo per congelare tutto fino alla ricostruzione degli immobili, mentre viene istituita una Direzione di comando e controllo (Dicomac) per la gestione dell'emergenza nei prossimi mesi.
 

 


CONTRIBUTI
Saranno i comuni a curare l'istruttoria per l'assegnazione dei contributi alle famiglie che non hanno più una casa o che siano state sgomberate perché l'abitazione nella quale vivevano è inagibile. Il contributo è di 200 euro al mese per ciascuna persona che risiedeva nell'abitazione, ma non potrà superare i 600 euro mensili. A chi viveva da solo saranno dati 300 euro. «Nel caso in cui siano presenti persone di età superiore ai 65 anni, portatrici di handicap, o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67% - si legge nell'ordinanza - è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuna della persone indicate, anche oltre il limite massimo di 600 euro mensili previsti per famiglia». I benefici economici saranno concessi a decorrere dalla data indicata nel provvedimento di sgombero dell'immobile e «fino a quando non si siano realizzate le condizioni per il rientro nell'abitazione ovvero non si sia provveduto a un'altra sistemazione stabile» per gli sfollati.

 

OCCUPAZIONI DI URGENZA
Basteranno due testimoni per occupare o espropriare immobili e terreni destinati agli sfollati. Si legge nell'ordinanza: «Per le attività di soccorso, assistenza e ricovero delle popolazioni colpite dagli eventi, i sindaci possono provvedere all'occupazione d'urgenza e alle eventuali espropriazioni con l'adozione di un decreto di occupazione d'urgenza, prescindendo da ogni altro adempimento e procedendo alla redazione dello stato di consistenza e del verbale di immissione in possesso dei suoli, anche con la sola presenza di due testimoni».

DEROGHE SUGLI APPALTI
Presidenti di regioni, sindaci e prefetti potranno procedere in deroga alle normative vigenti sugli appalti, anche se dovranno motivare i provvedimenti. In particolare in relazione ai controlli e alle verifiche contabili, ma anche alle gare urgenti. Ma si sa già che sulle future commesse per la ricostruzione vigilerà l'autorità Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone.

MUTUI SOSPESI
Ai titolari dei mutui basterà un'autocertificazione dei danni sugli immobili per ottenere dalle banche la sospensione delle rate relative all'acquisto di case e immobili commerciali distrutti o dichiarati inagibili. Una misura che si protrarrà «fino alla ricostruzione, all'agibilità o abitabilità» degli edifici o, comunque, «non oltre la data di cessazione dello stato di emergenza». Saranno gli sfollati a decidere se sospendere l'intera rata o quella della sola quota capitale. Le banche avranno trenta giorni di tempo per informare i clienti «almeno mediante avviso esposto nelle filiali e pubblicato sul proprio sito internet della possibilità di chiedere la sospensione, indicando tempi di rimborso e costi dei pagamenti sospesi».

LA DIREZIONE
Sarà il capo della protezione civile a coordinare presidenti delle regioni, prefetti e sindaci dei comuni colpiti dal terremoto, insieme alle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. L'ordinanza fa riferimento agli interventi di «soccorso, assistenza e ricovero» delle popolazioni colpite «alla messa in sicurezza delle aree interessate e agli interventi urgenti volti a evitare situazioni di pericolo o maggiori danni». Per indirizzare tutte le operazioni sul territorio è stato istituito il Dicomac, una struttura di coordinamento nella quale sono rappresentate «con adeguato livello decisionale le componenti e le strutture operative, nonché le regioni interessate».

 

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