Terremoto, su Instagram i volti del sisma fanno il giro del mondo

Claudio Colotti
Claudio Colotti
di Rosalba Emiliozzi
Domenica 23 Luglio 2017, 11:57 - Ultimo agg. 17:51
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Instragram, terremoto e solidarietà. E’ grazie al social network che gli scatti di Claudio Colotti, giornalista marchigiano, hanno trovato la strada della pubblicazione, un libro sui visi dei terremotati come nessuno li aveva mai colti. Impauriti in una camera d’albergo, soli accanto alle macerie, con le lacrime davanti ai ritratti di famiglia salvati dalla distruzione. Quelle foto che Colotti ha iniziato a fare «perché per 10 anni ho raccontato il territorio e così sono andato nelle zone terremotate, l’ho fatto con la macchina fotografica, cercando gli sguardi di anziani, bambini, mamme, nei centri d’accoglienza, sotto le tende, negli alberghi, dove è difficile entrare ed essere accettati. Le mie foto non sono in posa, io scatto da un metro e metto di distanza, è quasi una “rapina” a volto scoperto».

“Ruba” un pezzo di sofferenza, tutta in bianco e nero («il colore non aveva la forza di rappresentare il sisma», dice), condensata negli scatti che man mano ha pubblicato su Instragram. La rete, cioè il mondo, ha risposto. «Dall’Italia e anche dagli Usa, c’è stato un notevole tam tam», dice Colotti. Diversi newyorchesi, ad esempio, visti gli scatti, hanno voluto sapere di più su Ussita, paese di 446 anime, raso al suolo un anno fa, per «aiutare la popolazione, mandare contributi per la ricostruzione». Ma le foto sono andate oltre. Instragram è stato il ponte virtuale per la realizzazione di un libro. Colotti, grazie al social, si è messo in contatto con un’agenzia, la Marchebestway, che a sua volta ha trovato uno sponsor, la Ipr di Civitanova Marche, la quale ha deciso di ricordare i suoi 40 anni di attività finanziando il libro “Mai più”, 40 scatti emotivi che rapiscono, visi corrugati, braccia penzoloni, la vita spezzata. Sono scatti da fotoreportage, istantanee con gli effetti psicologi del sisma sulle persone di Marche, Umbria, Abruzzo e una coda finale sulla tragedia di Rigopiano.

Il ricavato va per 80 per cento in beneficenza  destinato alla ricostruzione di Visso, Ussita e Pieve Torina, paesi da fiaba sotto i monti Sibillini, nelle Marche. Già vendute 450 copie a 20 euro ognuna. Il restante copre la promozione delle mostre: già svolte a Civitanova Marche e nella città natale di Colotti, Pollenza (oggi ultimo giorno) e in programma in autunno a Macerata e ad Ancona. «I terremotati sono sfiduciati - dice lo street photography Colotti - Sono provati dai ritardi, le opere di urbanizzazione vanno al rilento. A Ussita, ad esempio, le casette arriveranno solo a ottobre, con il freddo e la neve, il periodo peggiore per ricostituire una comunità. Invece a Visso, mi dicono, ci sono state le prime iscrizioni a scuola, ed è un buon segnale».
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