«I baffi di Dalí restano intatti, come lui li amava»

Salvador Dalí con i celebri abbi dalle 10 alle 10
Salvador Dalí con i celebri abbi dalle 10 alle 10
di Paola Del Vecchio
Venerdì 21 Luglio 2017, 16:18 - Ultimo agg. 19:34
2 Minuti di Lettura
Madrid. «I baffi di Dalí restano intatti, segnando le 10 e 10, come lui desiderava. E’ un miracolo!». Parola di Narcis Bardalet, l’imbalsamatore di Salvador Dalí, il genio del surrealismo, la cui salma è stata riesumata 28 anni dopo la sepoltura, per il prelievo del Dna nell’ambito del processo per il riconoscimento della paternità, avviato dalla sua presunta figlia naturale, Pilar Abel Martinez, di 61 anni. «E’ una mummia, come legno», ha spiegato l’imbalsamatore ai microfoni della radio catalana RAC1. Per cui i tre medici forensi incaricati dal Tribunale «hanno dovuto utilizzare la sega elettrica invece del bisturi”, per prelevare i campioni del Dna che dovrà essere sequenziato con quello della presunta figlia biologica. I celebri baffi, il segno di riconoscimento dell’artista catalano, dei quali andava fiero, “sono destinati a sopravvivere nei  secoli», ha ironizzato Bardalet.

In un clima di grande aspettativa e nel massimo riserbo, l’esumazione è avvenuta ieri sera , quando il teatro museo di Figueres è stato chiuso al pubblico, Salvador Dalí è stato risvegliato dal suo sonno eterno da un’equipe di tre medici forensi di Girona, in Catalogna, che ha proceduto al prelievo di campioni di Dna sui capelli, due frammenti ossei e unghie, che sono stati inviato all’Istituto Tossicologico Nazionale di Madrid, per il confronto con quello della donna che sostiene di essere sua figlia.

Salvador Dalí l’avrebbe avuta da Antonia Martinez de Haro, collaboratrice domestica della famiglia del pittore di Cadaques. Antonia aveva 16 anni quando cominciò a lavorare dai Dalí, nella casa di cala Portilgat, dove l’artista si stabilì agli inizi degli anni Cinquanta con la moglie Gala, al rientro da New York. Antonia era già 25enne quando conobbe il pittore, che aveva già fama internazionale come genio del surrealismo. Quando scoprì di essere incinta, cercò marito e sposò un ragazzo di 29 anni, Juan Martinez, che la riconobbe come figlia propria e  le diede il suo cognome.

Da parte sua la fondazione Dalí, che gestisce l’eredità del maestro del surrealismo, ha bollato come “una violenza” l’esumazione e ha annunciato azioni legali contro la presunta figlia naturale, se dovesse risultare negativo l'esame incrociato del Dna. Pronta la citazione per danni provocati al teatro-museo e la copertura dei costi dell’esumazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA