Barcellona, dal bimbo disperso a quello ucciso con la mamma: chi sono le vittime dell'attacco

Barcellona, dal bimbo disperso a quello ucciso con la mamma: chi sono le vittime dell'attacco
di Federica Macagnone
Venerdì 18 Agosto 2017, 13:14 - Ultimo agg. 23:58
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La corsa folle a zig zag per seminare morte. La fuga di chi è riuscito a evitare la traiettoria del terrorista. La Rambla trasformata in un campo di battaglia in pochi attimi. Mamme disperate in cerca dei loro bambini, mogli separate dai mariti, nonni riversi a terra esanimi. Sono passate poche ore dall'attentato che ha colpito al cuore Barcellona. Le prime vittime identificate dell'attentato sono l'italiano Bruno Gulotta, in vacanza con la moglie Martina e i suoi bambini, e Luca Russo, che era in città insieme alla fidanzata, rimasta ferita ma non in gravi condizioni. Tra i morti anche la belga Elke Vanbockrijck, 44enne di Tongeren, in vacanza con il marito e i figli adolescenti: a darne la notizia il ministro degli Esteri Didier Reynders, in un tweet.
 

 

Tra i morti accertati ci sono anche Francisco López Rodríguez, 65 anni di Lanteira, vicino a Granada, il nipotino di 3 anni, la più piccola vittima dell'attentato, e sua mamma. La moglie di Francisco sarebbe ricoverata in ospedale in condizioni gravi. Anche tre tedeschi sarebbero rimasti uccisi nell'attentato. Intanto, mentre si attendono le conferme ufficiali sull'identità delle 14 vittime e dei feriti, i social straripano di parenti disperati in cerca dei familiari con i quali non sono ancora riusciti a mettersi in contatto.

Tra gli appelli c'è quello dell'inglese Tom Cadman di Gillingham, nel Dorset, e adesso residente a Sydney: è alla disperata ricerca del suo nipotino Julian Alessandro, 7 anni, di cui, da ieri pomeriggio, non si hanno più notizie. «Disperso a Barcellona» campeggia sulla foto del piccolo sorridente. «Mio nipote, Julian Alessandro Cadman è disperso. Mettete un like e condividete. Abbiamo trovato Jom (mia nuora): lei è in condizioni gravi ma stabili in ospedale. Julian ha 7 anni ed era uscito con Jom quando sono stati separati durante l'attacco. Per favore, condividete se avete familiari o amici a Barcellona».

Heidi Nunes, di Lafayette, in California, è alla ricerca di informazioni su suo marito Jared Tucker, 43 anni: erano insieme sulla Rambla quando la follia omicida del terrorista ha falciato i pedoni che stavano camminando su una delle arterie principali della città. I due erano a Barcellona per festeggiare il primo anniversario di nozze: la donna stava guardando una vetrina di una gioielleria quando Jared si sarebbe allontanato per andare in bagno. «Subito dopo ho sentito le urla - ha raccontato Heidi a NBC News - Mi sono diretta in un chiosco di souvenir e sono rimasta nascosta mentre tutti continuavano a correre urlando. È stata la polizia a farci evacuare». La donna è in contatto con l'ambasciata statunitense e la Croce rossa e sta cercando il marito negli ospedali, ma al momento non ha ancora alcuna notizia.

Secondo le prime informazioni, nell'attacco terroristico sarebbero coinvolte persone di 18 paesi diversi, tra cui 26 francesi, tre olandesi, quattro australiani, tre olandesi, uno di Hong Kong e un americano. Ma ci sarebbero anche tedeschi, argentini, cinesi, belgi, cubani, spagnoli, ungheresi, peruviani, romeni, irlandesi, greci, macedoni e venezuelani. Quindici feriti sono in condizioni molto gravi, come conferma l'Agenzia di protezione civile spagnola.
Secondo il New York Times, una bambina di sei anni è ricoverata in condizioni gravi i​n ospedale dopo aver subito un'emorragia cerebrale. Norman e Pederlita Putot, nati nelle Filippine, ma residenti in Irlanda, sono tra i feriti insieme ai loro due figli: il bimbo di cinque anni ha una gamba rotta ed è ora in ospedale insieme al padre, che ha subito lesioni al ginocchio.

«È un miracolo che non ci siano più irlandesi coinvolti, dato che in questo periodo dell'anno ce ne sono tantissimi tra Barcellona e Cambrils - ha detto il ministro irlandese per gli affari esteri, Simon Coveney - Al momento, si può tranquillamente dire che oltre 300.000 connazionali sono in Spagna.
Non è solo un attacco alla Spagna o a Barcellona, ma è un attacco al modo in cui viviamo come cittadini europei in un mondo libero».

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