Brexit, vertice di emergenza della Ue. Merkel: è taglio netto. Hollande: ora scatto in avanti. Juncker: non è fine Unione

Brexit, vertice di emergenza della Ue. Merkel: è taglio netto. Hollande: ora scatto in avanti. Juncker: non è fine Unione
Venerdì 24 Giugno 2016, 07:44 - Ultimo agg. 14:41
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Un «taglio netto» per l'Europa. Così la cancelliera tedesca Angela Merkel definisce la Brexit. Ma avverte che ora serve un'analisi «calma e composta» dell'esito del referendum. «Ci sono 27 altri Paesi che sono ancora disposti e capaci di non prendere decisioni affrettate e di reagire in maniera calma, tranquilla e con prudenza per giungere a delle decisioni giuste», ha aggiunto.

«L'idea dell'unità europea è una idea di pace: non possiamo mai dimenticarlo», ha detto ancora la cancelliera tedesca in una conferenza stampa a Berlino.

Ora serve «uno scatto in avanti dell'Europa». Lo ha detto il presidente francese Francois Hollande, commentando il referendum sulla Brexit. E' una «prova grave per l'Europa. Dobbiamo mostrare solidità e forza», ha proseguito Hollande. Oggi, davanti al «pericolo immenso degli estremismi e dei populismi» un «soprassalto è necessario», ha aggiunto.

Hollande ha poi annunciato che lunedì sarà a Berlino per incontrare la cancelliera tedesca e il premier Matteo Renzi. 

«Il rafforzamento della zona euro e della sua governance democratica è una necessità», ha continuato il presidente francese. «L'Unione europea - ha aggiunto nella sua dichiarazione dall'Eliseo - deve essere compresa e controllata dai cittadini». E ancora: «Un balzo in avanti è necessario, l'Europa deve riaffermare i propri valori: libertà, solidarietà, pace». Il capo dello Stato ha quindi sottolineato che «la Francia ha una responsabilità particolare perché è al cuore dell'Europa che ha voluto e costruito». Ed è «il Paese che può coinvolgere gli altri e farsi garante dell'avvenire del continente».

«Il popolo britannico con un processo libero e democratico ha espresso la volontà di lasciare l'Unione europea. Siamo dispiaciuti, ma lo rispettiamo. Questa è una situazione senza precedenti, ma siamo uniti nella nostra risposta». Lo dicono in una dichiarazione congiunta il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e il presidente di turno, il premier olandese Mark Rutte. «Ci aspettiamo che il governo del Regno Unito dia effetto alla decisione del popolo britannico al più presto possibile, per quanto doloroso potrà essere il processo», hanno aggiunto.

«No. Grazie a tutti». Così il presidente della Commissione europea ha poi risposto a una giornalista britannica che aveva domandato con tono assertivo: «Nonostante le forti dichiarazione sue e di Tusk, il risultato del referendum è l'inizio della fine dell'Unione europea». Juncker ha subito dopo messo fine tra gli applausi alla brevissima conferenza stampa (in cui ha accettato due sole domande) tenuta dopo la lettura della dichiarazione comune dei tre presidenti delle istituzioni europee.

«Per discutere i dettagli di come procedere, ho offerto ai leader un incontro informale a 27 a margine del vertice e proporrò anche di cominciare un'ampia riflessione su futuro della nostra Unione», ha poi dichiarato Tusk.

«Voglio rassicurare tutti. Siamo preparati anche per questo scenario negativo. La Ue non è un progetto solo per i tempi buoni», ha detto ancora Tusk, aggiungendo che «non ci sarà un vuoto legale». «Finché il Regno Unito non avrà formalmente lasciato la Ue, le leggi della Ue continueranno a valere per e all'interno della Gran Bretagna, ciò significa diritti e doveri».

«Non nascondo che volevamo un risultato diverso. Sono pienamente cosciente di quanto grave e anche drammatico sia questo momento politicamente. Non c'è modo di prevedere tutte le conseguenze politiche», ha aggiunto Tusk.

«È vero che l'ultimo anno è stato il più difficile nella storia della nostra Unione. Ma ricordo sempre quello che mi diceva mio padre: "Quello che non ti uccide ti rende più forte"», ha detto ancora Tusk.

«Per 40 anni la relazione tra la Gran Bretagna e l'Ue è stata ambigua, ora è chiara. La volontà degli elettori deve essere rispettata. Ora c'è bisogno di un negoziato chiaro e veloce per l'uscita» della Gran Bretagna dall'Ue. Così su Twitter il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz. 

«Sono molto deluso e triste, è una brutta notizia. Basti pensare al subbuglio dei mercati sulla valuta britannica». Lo ha detto ancora il presidente del parlamento europeo a Skytg24, commentando il referendum sulla Brexit, e aggiungendo che «i messaggi di insoddisfazione» che provengono dalla Gran Bretagna «si verificano anche in altri Paesi». «Ora prevedo che il governo britannico prenda sul serio la volontà degli elettori e che si cominci a negoziare l'uscita in base all'art. 50 del Trattato», ha sottolineato Schulz.

Il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier invita i suoi omologhi degli stati fondatori dell'Ue per consultazioni a Berlino sabato mattina. Lo si legge in un tweet del ministero degli esteri tedesco.

«Maledizione, un brutto giorno per l'Europa». Così ha commentato su twitter l'esito del referendum in Gran Bretagna, che ha votato per la Brexit, il vice cancelliere e ministro dell'Economia tedesco, il socialdemocratico Sigmar Gabriel.

«L'Europa dovrà adesso rimanere unita, insieme dobbiamo tirare fuori il meglio dalla decisione dei nostri amici britannici». Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble questa mattina a Berlino.

La vittoria della Brexit è «triste per la Gran Bretagna. L'Europa continua ma deve reagire e ritrovare la fiducia dei popoli. È l'urgenza» del momento. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault. 

Convocare al più presto un "conclave" senza la Gran Bretagna: questo l'invito-appello lanciato ai suoi colleghi questa mattina dal premier belga Charles Michel. La riunione dovrebbe servire a dare una risposta alla Brexit e indicazioni sul futuro Ue. Secondo Michel il vertice tra i leader Ue, ma senza Cameron, si dovrebbe svolgere a luglio con l'obiettivo di «definire al più alto livello gli orientamenti politici sul futuro dell'Europa». In particolare, bisognerà individuare come procedere sulla strada del completamento del mercato unico e dell'unione monetaria, nonchè ad approfondire la cooperazione in materia di sicurezza. Si tratta, ha sottolineato Michel, di trasformare un «momento difficile» in una «opportunità». Il voto per la Brexit è uno «schiaffo» all'Europa, ha detto ancora il premier belga, ma non per questo bisogna cedere al panico. La costruzione dell'Ue è stato il più bel sogno del Ventunesimo secolo, bisogna costruirne un altro. 

«Rispettiamo e deploriamo la decisione degli elettori britannici» che «provoca un danno maggiore a entrambe le parti, ma in prima battuta alla Gran Bretagna», per questo «non ci può essere nessun trattamento speciale per il Regno Unito» e quindi «i negoziati di uscita devono concludersi entro due anni». Così il leader del Ppe all'Europarlamento, il tedesco Manfred Weber, sottolineando che ora «l'Europa ha bisogno di un momento di riflessione, vogliamo un'Europa migliore e più intelligente».

 
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