Brexit, Hill si dimette da commissario Ue per i servizi finanziari. Era l'uomo di Cameron

Jonathan Hill
Jonathan Hill
Sabato 25 Giugno 2016, 13:47 - Ultimo agg. 14:37
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Lord Jonathan Hill, commissario europeo per i servizi finanziari e uomo di David Cameron a Bruxelles, si è dimesso. Lo riporta il Guardian.  

Non posso continuare a svolgere il mio ruolo di commissario britannico «come se non fosse accaduto nulla», ha dichiarato Hill. «Sono arrivato a Bruxelles - ha scritto - da politico che aveva combattuto contro l'euro ed euroscettico sull'Europa. Me ne vado certo che, nonostante le frustrazioni che ci ha portato, essere membri dell'Unione europea era un bene per il nostro ruolo nel mondo e la nostra economia». «Quel che è fatto è fatto - sottolinea - e adesso dobbiamo cercare di far funzionare al meglio il nostro rapporto con l'Europa». «Come tante altre persone qui a Bruxelles e in Gran Bretagna, sono ovviamente molto deluso dal risultato del referendum - conclude il commissario dimissionario - Volevo che finisse in modo diverso e speravo che la Gran Bretagna volesse giocare un ruolo nella costruzione di un'Europa aperta, flessibile, competitiva, per il libero mercato. Ma il popolo britannico ha fatto un'altra scelta. Questa è la democrazia».

Sarà il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis a riprendere il dossier degli affari finanziari dopo le dimissioni del commissario britannico. Lo annuncia il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, spiegando di avere accettato con «forte rammarico» le dimissioni di Hill. (Juncker spiega di avere deciso di affidare a Dombrovskis, un ex premier lettone, il portafoglio della stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell'unione dei mercati del capitale, dopo aver consultato il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz perché «in quanto vicepresidente, sta già coordinando diversi dossier chiave di questo portafoglio, lavorando in stretta collaborazione» con gli altri commissari e altri politici europei. La scelta di Hill, ricorda Juncker, era stata fatta «come segno della mia fiducia nell'appartenenza del Regno Unito all'Unione europea. Con mio grande dispiacere, la situazione si sta modificando. Ho tentato di convincere lord Hill a rimanere come Commissario. Lo considero un vero europeo e non soltanto un Commissario britannico. Tuttavia capisco la sua decisione e la rispetto». 


L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea avrà conseguenze su tutte le istituzioni di Bruxelles, compreso il Parlamento europeo. Sui temi e i modi oggi è difficile fare ipotesi concrete, ma quello che è certo che senza i 73 britannici eurodeputati eletti, prima o poi cambieranno inevitabilmente gli equilibri e i rapporti di forza di forza tra i diversi gruppi politici che siedono in Plenaria. Ovviamente il gruppo più colpito dalla Brexit sarà quello dei Conservatori e Riformisti europei, che si è formato proprio attorno agli esponenti del partito di Cameron.

Senza i 21 eurodeputati 'tory', questa famiglia politica, in termini numerici, scenderà dall'attuale terzo posto, al quinto. Il gruppo socialista e democratico perderebbe venti dei suoi membri, ma rimarrebbe comunque il secondo, alle spalle del gruppo Ppe, la cui composizione, invece, non verrà intaccata dalla vittoria del 'leavè. Infine, il gruppo delle Libertà e della democrazia diretta, quello a cui aderiscono gli eurodeputati pentastellati, perderà 22 eurodeputati, quelli dell'Ukip di Nigel Farage, e per motivi regolamentari non potrà più considerarsi un gruppo autonomo.

Il profilo
Ex leader dei Conservatori della camera dei Lord, 56 anni il prossimo luglio, esperto di comunicazione e con un passato da sottosegretario all'Istruzione, Lord Jonathan Hill, sin dalla sua nomina a Commissario Ue ai servizi finanziari, è stato considerato l'uomo forte di Cameron a Bruxelles.
Quando Downing Street scelse lui come Commissario britannico, il primo novembre 2014, lo stesso Cameron definì questo rampollo della nobiltà inglese, laureato in Storia al Trinity College di Cambridge come «un' eccellente combinazione tra esperienza nel settore pubblico e privato». Tuttavia, la scelta caduta su Jonathan Hopking Hill, Baron Hill of Oareford come responsabile della stabilità finanziaria europea, da subito generò qualche dubbio. Secondo molti, questo ex lobbista era troppo vicino agli interessi della finanza e delle banche della 'City' per poter svolgere il suo ruolo di regolatore indipendente all'interno dell'esecutivo europeo. Negli ultimi tempi, è stato lui a interloquire in modo molto serrato con il Presidente della Commissione Economica dell'Europarlamento, Roberto Gualtieri, sul delicato fronte del sistema bancario italiano. Sposato dal 1998 con la figlia di un eroe di guerra della Seconda Guerra mondiale, due figli, non ha mai nascosto il suo passato di euroscetticismo. Una linea culturale, oltre che politica ricordata anche oggi, nel giorno del suo addio alla Commissione: «Sono arrivato a Bruxelles come qualcuno che aveva fatto campagna contro l'ingresso della Gran Bretagna nell'Euro e che era scettico sull'Unione. Lascio oggi certo che, malgrado le tante frustrazioni, la nostra membership fosse giusta per determinare il nostro posto nel mondo e per la nostra economia. Ma quello che è successo non si può cancellare e ora dobbiamo lavorare perchè le nostre nuove relazioni con l'Europa funzionino il meglio possibile».

 
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