Brigitte, la prof che sposò l'allievo
l'amore con 24 anni di differenza

Brigitte, la prof che sposò l'allievo l'amore con 24 anni di differenza
di Titti Marrone
Martedì 25 Aprile 2017, 15:17 - Ultimo agg. 17:48
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«Senza di lei non sarei qui»: sei parole, e l'uomo politico del momento ha fatto di Brigitte Trogneux la donna che molte signore sognerebbero di essere. E in cui farebbe piacere identificarsi specialmente se si è agée. Perché per quanto d'inarrivabile bellezza, per quanto in forma perfetta nella sua irraggiungibile taglia 38, la moglie di Emmanuel Macron e probabile premiére dame prossima ventura è tecnicamente quel che, con linguaggio maschile d'antan, si direbbe una tardona. Elegantissima, avvenente e incontestabilmente tardona. Così, ai suoi numerosi record di personaggio controcorrente, mentre stringeva a sé sul podio di vincitore del primo turno per l'Eliseo la sua sessantaquattrenne Brigitte, il trentanovenne enfant prodige della politica europea ha aggiunto l'anticonformismo nella scelta di una compagna assolutamente speciale. Una che durante la campagna elettorale gli è sempre stata vicina senza mai parlare in pubblico, ma cui si attribuisce il ruolo di consigliera-chiave. Una che vaglia i giornalisti e decide le interviste da concedere, controllando ogni riga scritta sul giovane marito. Una che di per sé rappresenta una novità: la rottura di un tabù, la sfida alla consuetudine di senilità maschili abbeverate alle fresche compagnie di giovanissime con venti, trenta, quarant'anni in meno. Qui, invece, è lei quella più vecchia, e di ben 24 anni, ed è pure nonna di sette nipoti. Macron ieri sera l'ha esibita con amoroso orgoglio, ringraziata con gratitudine assoluta, gratificata con un bacio cinematografico dove lui chiudeva anche gli occhi.
 
 


Certo, proprio il mondo del cinema comincia ad annoverare coppie atipiche: come Susan Sarandon, 65 anni, e Jonathan Bricklin, 32, o Demi Moore, 55, che sta con Ashton Kutcher non ancora quarantenne. Ma che ne veda l'avvento pure la politica, a lungo dominata dai priapismi di vecchi leader a caccia di carne fresca, è ulteriore novità di queste elezioni francesi. Ecco perché urge capire meglio l'alchimia della coppia Macron-Trogneux, mettendo a fuoco soprattutto la figura di lei.

Frangettona bionda alla Mireille Darc, vaga somiglianza con la Amanda Lear dei tempi migliori, gambe da cicogna, zigomo alto naturale e sguardo azzurro, madame Trogneux è di abbagliante bellezza, valorizzata da un'eleganza audace che non disdegna chiodi, inserti di pizzo, fuseaux alternati all'occorrenza a classici tailleur. E' la signora Macron dal 2007, ma la sua relazione con il leader di In marcia risale alla fine degli anni Novanta. Nella biografia a due piazze Le Macrons, scritto da Caroline Derrian e Candice Nedelec, gli albori dell'amore vengono fatti risalire ai primi Novanta, quando lei era la quarantenne insegnante di francese di un sedicenne Emmanuel, al liceo La Providence di Amiens. Galeotto fu il teatro: lei tenne un corso di letteratura teatrale (che includeva L'arte della commedia di Eduardo) e il ragazzo se ne innamorò allora e per sempre. Al punto da formulare il proposito di sposarsela, che Brigitte, maritata con il dottor André-Louis Aziéle e madre di tre figli, rintuzzò alla stregua di un capriccio infantile. Ma Emmanuel tenne duro fino a indurla a mollare marito e figli e condividere con lui una vita di amanti semiclandestini, mentre si laureava alla Sorbonne, diviso tra interesse per la politica e passione per la filosofia. Un piccolo scoglio, sulla strada verso la politica, era costituito dall'attitudine a incespicare un po' sulle parole, a pronunciarne alcune con un sibilo spiacevole, a modulare la voce con qualche nota stridula. Difetti che lei lo avrebbe aiutato a superare, sia con lezioni di dizione e oratoria, sia incoraggiandolo a ingaggiare un baritono per tenere sotto controllo il diaframma. Dunque, tutt'altro che il profilo di una donna cougar, cioè puma, cacciatrice di giovani.

Il matrimonio tra Emmanuel e Brigitte è di dieci anni fa e fu deciso anche per metter fine ai pettegolezzi alimentati da malelingue implacabili: che lui fosse in odore di omosessualità, che lei fosse l'amante segreta del direttore di Radio France. Dopo, l'avvicinamento alla politica avrebbe visto lei nel ruolo di decisiva fiancheggiatrice, pronta a lasciare l'insegnamento per dedicarvisi completamente, diventando gli occhi e le orecchie di Emmanuel, come scrivono le due biografe. E sarebbe stata sempre Brigitte a spingere Macron a candidarsi alle elezioni adesso e non tra cinque anni. «Nel 2022 il suo problema sarebbe la mia faccia», avrebbe detto ai suoi amici la probabile première dame. Che ha anche già scelto il modello cui ispirarsi: non Jackie, men che mai Hillary ma Carla Bruni. «Bisogna fare come lei, rimanere in piedi e tacere», ha confidato.