Bruxelles, mistero alla centrale nucleare di Tihange: uccisa una guardia. la Procura: non è terrorismo

Bruxelles, mistero alla centrale nucleare di Tihange: uccisa una guardia. la Procura: non è terrorismo
Sabato 26 Marzo 2016, 10:09 - Ultimo agg. 18:17
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Una guardia della sicurezza della centrale nucleare di Tihange, un centinaio di chilometri a sud-est di Bruxelles, è stato ucciso due giorni dopo degli attentati di Bruxelles. Lo riferisce il quotidiano belga Derniere Heure citando fonti della polizia.

La procura di Charleroi tuttavia ha smentito la pista terroristica e che sia stato rubato il badge dell'agente. Secondo quanto riferiscono i media belgi l'uomo è stato trovato morto nella notte giovedì, nel bagno della sua casa nel comune di Froidchapelle con diversi colpi di arma da fuoco. Anche il suo cane è stato ucciso. A fare la macabra scoperta sono stati i suoi tre bambini al ritorno da scuola. 

Giovedì era emerso che tra gli obiettivi dei due fratelli kamikaze dell'aeroporto di Bruxelles, Khalid e Ibrahim El Bakraoui, ci potessero essere anche attacchi ad alcuni siti nucleari del Paese (oltre a Tihange c'è una centrale atomica a Doel, nel nord del Paese vicino al confine con l'Olanda).

Nei giorni scorsi alcuni giornali avevano anche riferito che il direttore del programma di ricerca e sviluppo nucleare belga era stato per lungo tempo spiato dai fratelli Ibrahim e Khalid el Brakraoiu, i due kamikaze che si sono fatti esplodere all'aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles. L'arresto di Salah Abdeslam avrebbe però accelerato i piani della cellula, costringendola a rinunciare all'obiettivo primario. 

I timori. Preoccupa le autorità belghe ma non solo la vulnerabilità delle centrali nucleari del Belgio: lo scrive oggi con ampio rilievo il New York Times, citando anche il ministro britannico della Difesa Michael Fallon, e una serie di esperti statunitensi. Tra i timori espressi dal Nyt, non tanto il rischio di ottenere e di trasformare uranio fortemente arricchito in una bomba nucleare, ma quello di fabbricare una 'bomba sporcà a partire da rifiuti radioattivi o anche di danneggiare, provocandone la chiusura parziale o totale, una o più centrali nucleari, che in Belgio garantiscono la maggior parte della fornitura energetica. Il quotidiano ricorda che il Belgio ha vissuto una serie di incidenti nucleari minori e che pochi mesi fa, per esempio, il sistema informatico dell'agenzia nucleare belga era stato penetrato da hacker. Non solo: nel 2012 due dipendenti della centrale di Doel avevano lasciato la centrale per recarsi in Siria e arruolarsi nell'Isis. Hanno combattuto in una brigata composta da molti belgi, tra cui Abdelhamid Abaaoud, uno dei 'cervellì degli attacchi di Parigi, e uno di loro sarebbe morto combattendo in Siria. L'altro, incarcerato in Belgio nel 2014, sarebbe stato liberato l'anno scorso.

Sempre a Doel, una persona ancora da identificare penetrò nel 2014 nel reattore n.4, aprì un rubinetto facendo fuoriuscire 65mila litri di olio usato per lubrificare le turbine, provocandone la chiusura per cinque mesi. Il caso non è mai stato risolto e si ignora se sia da legare al terrorismo. Non si esclude inoltre che i commando degli attacchi di Parigi e di Bruxelles stessero pensando ad operazioni che coinvolgessero strutture nucleari belghe. Per esempio si pensa che Ibrahim e Khalid al Bakraoui, due dei kamikaze di Bruxelles, stessero sorvegliando un ingegnere nucleare, insieme con Mohammed Bakkali, arrestato dopo gli attacchi di Parigi, accusato di aiutare i terroristi. Secondo un esperto Usa, Cheryl Rofer, bombe artigianali simili a quelle degli attacchi di Bruxelles potrebbero danneggiare una centrale come quella di Tihange, provocandone l'immediata chiusura, ma probabilmente non una fuga radioattiva, visti i sistemi di sicurezza esistenti.

Un altro esperto di Harvard, Matthew Bunn, non esclude che si possano utilizzare prodotti come il Cesio 137 del centro nucleare di Mol per una bomba sporca. «È come borotalco - spiega Bunn -. Se costruite una bomba sporca, provocherete il panico, dovrete organizzare evacuazioni e spendere un sacco di soldi per ripulire. La distruzione economica potrebbe essere molto elevata». Il timore è che terroristi islamici possano rapire o ricattare uno scienziato nucleare e obbligarlo a collaborare con loro.

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