Si rifugia nella cabina elettrica per scappare
alla violenza sessuale e resta folgorata

Si rifugia nella cabina elettrica per scappare alla violenza sessuale e resta folgorata
di Federica Macagnone
Martedì 31 Gennaio 2017, 16:39 - Ultimo agg. 20:01
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Da qualche tempo quell'uomo l'accompagnava a casa in auto. In lui non c'era nulla che potesse farle sospettare che dietro quella faccia da ragazzo disponibile si nascondesse un potenziale stupratore. Così quando Courvoisiea Allen, durante uno di quei passaggi, ha tentato di violentarla, Rachel Adams, di Little Rock nell'Arkansas, è scappata a rotta di collo cercando rifugio in una sottostazione elettrica: non sapeva che, entrando, la sua vita sarebbe cambiata per sempre.





La donna, infatti, una volta all'interno è rimasta fulminata: è viva per miracolo, ma la sua esistenza è stata stravolta e solo ora, a 4 mesi dalla scampata aggressione, può raccontare quello che è successo, visto che dal 3 ottobre i medici l'hanno tenuta in coma farmacologico. Da allora, per le ustioni sul 40% del suo corpo, ha subìto tre pesanti interventi di chirurgia plastica per tornare ad avere l'aspetto che aveva prima di quell'incidente.

«Mi aveva dato dei passaggi a casa in precedenza - ha raccontato Rachel ad ArkansasMatters.com – Quell'ultima volta però voleva costringermi a un rapporto sessuale, ma io mi sono opposta. Tuttavia lui non demordeva e stava per stuprarmi. A quel punto sono scappata dall'auto: lui mi inseguiva e cercava di afferrami. È stato spaventoso. Le lesioni fisiche che ho subìto sono inferiori al danno psicologico che mi è stato fatto. Io non voglio fare la vittima, io lo sono: e non voglio vivere la mia vita da sola a causa di questo incidente».

Il suo aggressore è stato scarcerato la scorsa settimana dopo aver pagato una cauzione fissata a 50mila dollari. Rachel sarà costretta a incontrarlo nuovamente il 1° maggio, quando sarà chiamata a testimoniare in aula contro quell'uomo che le rovinato la vita.

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