Calais, interprete tv
violentata da un migrante

Calais, interprete tv violentata da un migrante
Martedì 18 Ottobre 2016, 12:54 - Ultimo agg. 19 Ottobre, 17:53
2 Minuti di Lettura
Un'interprete di lingua pashtun che accompagnava un giornalista francese nella 'giungla' di Calais è stata violentata nella notte tra lunedì e martedì. La donna, 38 anni, originaria dell'Afghanistan e residente a Parigi, sposata e con figli, è stata ricoverata in stato di shock. L'interprete accompagnava un giornalista freelance che doveva realizzare un servizio sui minori isolati.

L'aggressione è avvenuta intorno alle 2.30 del mattino, nella zona più esterna del campo profughi. Il 42enne giornalista, che realizzava un servizio per l'emittente France 5, aveva appuntamento all'interno della 'giunglà. Secondo quanto ricostruito, tre individui che parlavano pashtun hanno interpellato i due nelle vicinanze del campo, hanno rubato il materiale per le riprese di cui era in possesso il giornalista, quindi uno di loro ha violentato l'interprete minacciandola con un coltello, mentre gli altri - armati anch'essi di coltelli - tenevano il freelance a distanza. Poi i tre li hanno lasciati andare e le due vittime dell'aggressione sono andate a sporgere denuncia al commissariato più vicino. I responsabili sono tuttora ricercati.

Intanto proprio oggi è stato dato il via libera della giustizia francese allo sgombero della tendopoli di Calais, la cosiddetta 'Giungla' dei migranti nel nord della Francia.
Oggi, il tribunale amministrativo di Lille ha dato il proprio via libera all'evacuazione, respingendo così il ricorso presentato la settimana scorsa da 11 associazioni umanitarie critiche rispetto alle modalità dell'operazione. Secondo i media, l'evacuazione dovrebbe cominciare lunedì prossimo. Una notizia non confermata ufficialmente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA