Il libro choc del vescovo: «La contraccezione è inutile e i Gay sono da condannare»

La notizia riportata da Publico.es
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Mercoledì 29 Aprile 2015, 20:41 - Ultimo agg. 30 Aprile, 08:02
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«La contraccezione è inutile, e lo dimostra il numero di aborti praticati ogni anno. Protezione non equivale a sicurezza, e anche se non esistessero le malattie sessualmente trasmissibili, cosa potrebbe proteggere il cuore?».



Sono alcune teorie di Monsignor José Ignacio Munilla, vescovo di San Sebastian, in Spagna, che ha appena pubblicato un libro dal titolo Sexo con alma y cuerpo ('Sesso con anima e corpo') in cui dà indicazioni a tutti i cristiani su come vivere la propria vita sessuale.



A riportarle è Publico.es.

In primis, il consiglio di Monsignor Munilla è quello di non scindere l'amore e il sesso, altrimenti quest'ultimo rischia di dare dipendenza: «Il piacere è molto distinto, un po' come il sapore dei diversi tipi di prosciutto.



Al giorno d'oggi molti, specialmente i giovani, praticano sempre più il sesso per il mero fine del piacere. Questo perché viviamo in una società edonistica in cui però si tende a muoversi senza orientamento alcuno. È proprio questa confusione a generare relazioni non stabili e senza alcun impegno, e quando sono stabili puntualmente arriva l'infedeltà. La confusione è come il cibo spazzatura: sappiamo che fa male alla salute, ma è buono, economico e ci dà sempre piacere».



Munilla, che ha scritto il libro insieme a Begoña Ruiz Pereda, parla poi delle differenze psicologiche tra uomo e donna: «Il sesso dell'individuo condiziona la psiche, specialmente nelle donne che vivono ciclicamente con l'ovulazione e questo influisce sul loro stato d'animo».





Come abbiamo già citato, Monsignor Munilla non condanna solo la contraccezione, ma anche l'omosessualità: «È una depravazione che la Sacra Scrittura sconsiglia di approvare. Quello tra gay è un atto sessuale intrinsecamente disordinato».



Si parla poi della violenza sessuale: «Il corpo è fatto per sentire e sente sempre, a meno che non vi siano disturbi o disfunzioni. La vittima di uno stupro può anche provare piacere per questo, eccitandosi anche di fronte a un'azione imposta e non voluta. Questa è una delle ragioni per cui chi subisce un abuso può, erroneamente, pensare di averlo provocato in qualche modo».



Condannata anche la masturbazione: «Si tratta di una specie di violenza sul proprio corpo, con cui viene autoimposto un piacere senza vivere la verità dell'amore che dà un senso al sesso. Dovete lottare per non masturbarvi, non dovete vivere la vostra sessualità con un'azione meccanica, automatica, rapida e spersonalizzata.



La pornografia è direttamente associata ed è sempre stata una prerogativa maschile. La confusione che avvolge l'uomo oggi ha fatto sì che anche la donna diventasse una fruitrice».