La canzone incriminata, che viene accompagnata anche da brevi sequenze con una ballerina in maglietta e pantaloni attillati, si intitola «Bos omak»: letteralmente significa «Guarda tua madre», ma foneticamente può sembrare che dica «il c... di tua madre». L'accusa è di «attentato ai costumi, incitamento alla depravazione e insinuazioni sessuali», come scrive il sito Youm 7.
La denuncia alla Procura generale è stata sporta dal direttore di un Centro per gli studi politici del Cairo. Ancora più esplicito - per scollature, ammiccamenti e soprattutto primi piani su banane - era stato il video musicale che aveva portato alla condanna in primo grado a due anni di reclusione, poi ridotta a uno in appello, per Shaimaa. La cantante, fino al caso giudiziario, era poco nota.
Circa il 90% della popolazione dell'Egitto è di fede musulmana, prevalentemente sunnita.
Il presidente Abdel Fattah Al Sisi ha impedito un'islamizzazione delle istituzioni tentata invano dai Fratelli musulmani nel loro anno al potere tra il 2012 e il '13. Come dimostrano i casi di arresti di omosessuali e le molti proibizioni imposte in vari settori, l'attenzione delle istituzioni sulla morale rimane però elevatissima.