L'Eliseo ha inoltre reso noto che anche il ministro d'Oltremare George Pau-Langevin «ha deciso di porre termine alle sue funzioni per ragioni personali» e le sue responsabilità sono state affidate al segretario di Stato per l'Eguaglianza, Ericka Bareigts.
Secondo quanto riferisce l'entourage del presidente, Macron si è recato lunedì mattina da Hollande per «comunicargli le sue riflessioni quanto al suo movimento politico», non avendo comunque ancora preso una decisione in quel momento sul suo futuro. Il ministro e il presidente «si sono lasciati allora uno nuovo spazio di riflessione» e poi Macron ha contattato Hollande «all'inizio della mattinata per comunicargli il desiderio di dimettersi».
Secondo la fonte, la decisione è maturata dopo che Hollande ha fissato «regole molto chiare che il presidente ha ricordato anche in occasione del 14 luglio sulla coerenza e l'efficacia dell'azione governativa».
Macron, poichè vuole dedicarsi al movimento politico che ha fondato, ha deciso di non potersi conformare a queste regole. Nominando Michel Sapin, Hollande «ha fatto una scelta di efficacia, optando per un pilota unico a Bercy, ovvero la soluzione più semplice per continuare la politica condotta fin dal 2012». Secondo le fonti, Hollande e Macron, a cui si attribuiscono ambizioni per l'Eliseo, non hanno parlato oggi delle elezioni presidenziali del prossimo maggio.