G7 in Giappone, Renzi: «Sulla crescita sintonia con Obama. Il Migration Compact ha tracciato strada all'Europa»

G7 in Giappone, Renzi: «Sulla crescita sintonia con Obama. Il Migration Compact ha tracciato strada all'Europa»
Giovedì 26 Maggio 2016, 09:06 - Ultimo agg. 27 Maggio, 09:24
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Sulla crescita e sulla politica economica e sull'economia globale c'è «una grandissima sintonia con gli Usa, ma anche con altri Paesi che stanno al tavolo del G7»: lo riferisce Matteo Renzi parlando al G7 di Ise-Shima, nel sud del Giappone. C'è sintonia sulla «necessità fortissima di investire e di aiutare la crescita con una politica fiscale e di stimoli. Non può bastare la politica monetaria», aggiunge. «C'è la necessità di rilanciare gli investimenti e la crescita», spiega il premier aggiungendo: «Cito virgolettati di altri leader, non possono bastare le politiche monetarie, ci vogliono stimoli fiscali, aiuti al ceto medio».

L'Italia «è tornata solida e credibile ai tavoli internazionali», sottolinea poi il premier. «L'Italia ha molto bisogno di partecipare al vertice G7, come al G20, ma anche il G7 e l'Europa hanno bisogno dell'Italia, di quello sguardo diverso che portiamo, essendo noi un Paese stabile che ha fatto le riforme e che continua a farle. Un paese stabile e solido», ribadisce.

«Avevo promesso avrei portato al tavolo dei leader del mondo le immagini del dottore che ieri ha salvato la bambina di 9 mesi che nel naufragio ha perso la mamma, le immagini della Marina militare, di cui siamo fieri insieme con la Guardia Costiera, che ieri ha salvato 500 persone evitando un'ecatombe. E però il dramma continua. Il nostro lavoro di servizio, di salvare vite umane, rischia però non di essere inutile ma insufficiente», rileva poi il premier

«Il giochino di raccontare che i problemi della sicurezza derivano dai rifugiati è una menzogna», continua Renzi. «Ci sono segnali da non sottovalutare, chi ha costruito gli attentati a Parigi e Bruxelles aveva rapporti con le centrali dell'Isis in Siria, ma dobbiamo dividere la paure dalla demagogia».

«Il migration compact ha tracciato la strada e questa è la strada da seguire», osserva poi il, sottolineando che «senza un piano strategico per aiutare i migranti nei luoghi da cui partono non vinceremo mai la sfida africana. Se fai un percorso di investimenti sul territorio, lavori con le organizzazioni internazionali su alcuni Paesi, se sosteniamo il governo Sarraj per consolidare la Libia, il numero di migranti si ridurrà di qualche settimana».

«Arrivato a Ise-Shima porto al tavolo dei leader G7 l'orgoglio e la dignità degli italiani che salvano le vite in mare», aveva scritto Renzi in precedenza su Twitter, postando anche alcune foto delle operazioni di soccorso della Marina Militare, del medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, e del summit. 

La visita al santuario di Ise-Yingu, simbolo dello scintoismo e del Giappone imperiale, che il premier Shinzo Abe ha scelto per accogliere i leader e aprire ufficialmente il G7, era stata in avvio di vertice l'occasione informale per qualche scambio di opinioni tra il premier e Barack Obama. Dalle immagini e le foto del circuito del summit si vedono in più momenti i due mentre conversano mentre passeggiano vicino al tempio. Le stesse immagini mostrano anche conversazioni tra il premier italiano con il collega britannico David Cameron e con quello canadese Justin Trudeau.

«Il prossimo G7 si terrà 26-27 maggio 2017. La nostra proposta è Taormina, vediamo se ci saranno le condizioni logistiche», afferma poi Renzi al G7 in Giappone. «Non è una polemica con altri territori. Era un dovere morale farlo al sud e in Sicilia», aggiunge. «Sarà un appuntamento importante, il primo con nuovo presidente o una nuova presidente americana, dopo le elezioni francesi e prima di quelle tedesche. Dobbiamo fare le ultime verifiche tecniche ma la nostra proposta sarà Taormina» o altri luoghi ma sempre in Sicilia. «La scelta di fare il prossimo G7 in Sicilia più che logistica è una scelta di politica culturale. Quale migliore terra della Sicilia che è la terra della bellezza, del volontariato, del medico Pietro Bartolo e dell'innovazione?».

«La riforma costituzionale non dà alcun potere in più al presidente del Consiglio e al governo,
men che meno di sciogliere le camere, che spetta al presidente della Repubblica», ribadisce infine il premier, aggiungendo che se la riforma passerà «avremo un unicum di presidente del consiglio che non può nominare e revocare i ministri». La riforma «aumenta i poteri dell'opposizione e dei cittadini».

 

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