Gaza, riprendono missili e raid. Razzo in campo profughi: morti 7 bimbi. Israele nega: è colpa di Hamas

Gaza, riprendono missili e raid. Razzo in campo profughi: morti 7 bimbi. Israele nega: è colpa di Hamas
Lunedì 28 Luglio 2014, 07:22 - Ultimo agg. 29 Luglio, 07:55
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Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato nella notte una dichiarazione unanime in cui chiede un cessate il fuoco umanitario immediato e senza condizioni a Gaza. Già ieri sera il presidente americano Barack Obama aveva parlato con il premier israeliano Benjamin Netanyahu definendo la tregua un «imperativo» e chiedendo la smilitarizzazione della Striscia.

I bimbi uccisi Nel frattempo la guerra continua Almeno sette bambini palestinesi sono rimasti uccisi oggi nel campo profughi di Shati, a nord di Gaza, secondo quanto riportano fonti palestinesi. In apparenza i bambini sono stati colpiti da un razzo mentre giocavano nei pressi della spiaggia di Shati, nella via Nasser.

Israele nega L'esercito israeliano ha negato di essere responsabile delle morti di bambini nel campo profughi di Shati, come dell'attacco ad un ambulatorio in disuso vicino all'ospedale Shifa, il principale di Gaza, che avrebbe fatto secondo fonti palestinesi due morti e numerosi feriti. «Pochi minuti fa - ha scritto il portavoce militare - terroristi hanno lanciato razzi contro Israele: uno ha colpito l'ospedale di Shifa, l'altro il campo profughi di Shati».

I morti israeliani Sono tre gli israeliani morti per il colpo di mortaio lanciato da Gaza verso Eshkol, nel sud di Israele. Lo dicono i media.

L'ospedale Un missile israeliano avrebbe centrato oggi un ambulatorio in disuso nelle immediate vicinanze dell'ospedale Shifa, il principale di Gaza. Secondo l'agenzia di stampa Maan sul posto ci sono almeno due morti e numerosi feriti. Ma anche in questo caso Israele smentisce. Fonti militari citate dalla rete televisiva Channel 2 affermano che l'esercito non stava operando in quell'area e che è probabile che l'eplosione a Shifa sia responsabilità di Hamas.

Militari uccisi Il portavoce militare israeliano ha annunciato che cinque soldati sono stati uccisi oggi nei combattimenti. Uno di questi nel sud della Striscia, mentre gli altri quattro sono stati uccisi dal colpo di mortaio lungo la frontiera con Gaza. Il totale dei soldati morti sale a così a 48.

Israele Per Benyamin Netanyahu la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu della notte scorsa «non tiene conto della sicurezza di Israele». Lo ha detto lo stesso premier in una telefonata con il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

Quattro morti. Un bambino palestinese è stato ucciso oggi da un colpo di artiglieria israeliano nelle vicinanze del campo profughi di Jabalya, a nord di Gaza. Lo afferma l'agenzia di stampa palestinese Maan. Tre palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano durante un bombardamento avvenuto ad el-Bureij, nel settore centrale della Striscia. Lo affermano fonti locali. Salgono così ad oltre 1.033 i palestinesi morti dall'inizio dell'operazione israeliana sulla Striscia, venti giorni fa.

Un razzo su Israele. Dopo le sirene di allarme, un razzo è esploso in una zona aperta di Sdot Negev, nel sud di Israele, riportano i media.

Hamas. Israele ha colpito «solamente una frazione» dei tunnel di Hamas. Lo ha detto il portavoce del movimento, Mushir al-Masri, in un'intervista tradotta dal sito Memri e ripresa da Ynet News. Al-Masri si è anche detto «convinto che il nostro popolo sia prossimo alla liberazione». Quanto alla fitta rete di tunnel che dalla Striscia di Gaza raggiungono il territorio di Israele, il portavoce di Hamas ha annunciato che ne verranno «scavati molti altri».

Abu Mazene l'Anp. «Il premier israeliano Benjamin Netanyahu non vuole l'unità nazionale, non vuole un governo di unità palestinese né una soluzione politica». Lo ha affermato il leader dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas (Abu Mazen), in una lunga intervista al quotidiano saudita Okaz. Secondo Abbas, «questa è la vera ragione per quello che sta accadendo a Gaza. Quello che ci interessa è che si ponga fine alle uccisioni e alla distruzione da parte di Israele nella Striscia di Gaza - ha aggiunto - La cosa più importante è il cessate il fuoco perché chi non vede con i suoi occhi quel che accade a Gaza non può immaginare ciò che sta avvenendo: ogni volta che si trova un accordo per una tregua di un'ora o due in questo stesso arco di tempo si trovano centinaia di cadaveri sotto le macerie».

Nella notte intanto gli scontri tra la Striscia di Gaza e Israele erano praticamente cessati. Secondo un responsabile dei servizi di sicurezza palestinesi, ci sarebbe stato solo qualche sparo di carro armato vicino Khan Yunis (nel sud della Striscia). Un portavoce dell'esercito israeliano ha confermato che nessun razzo è stato sparato da Gaza e che l'aviazione d'Israele non ha condotto alcun raid dalle 22 di ieri. Un portavoce di Hamas, Sami Abu Zouhri, ha da parte sua affermato che Israele «sarà ritenuto responsabile di qualsiasi escalation durante l'Eid al Fitr», la festa che oggi segna la fine del mese del Ramadan.

I 15 paesi membri, riunitisi d'urgenza a New York nella notte, esortano Israele ed Hamas a far «applicare pienamente» la tregua per tutta la durata della festa musulmana dell'Eid al Fitr (la fine del Ramadan) «ed oltre». Il Consiglio di sicurezza chiede inoltre il «pieno rispetto del diritto umanitario internazionale, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili», nonché sforzi per «la messa in pratica di un cessate il fuoco duraturo e pienamente rispettato, basato sulla proposta egiziana» di mediazione.

L'Onu sottolinea poi «la necessità di fornire immediatamente assistenza umanitaria alla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, anche aumentando i contributi all'Agenzia delle Nazioni unite per il soccorso e l'occupazione (Unrwa)». Tre giorni dopo il sanguinoso bombardamento su una scuola dell'Onu a Gaza, il Consiglio ricorda infine che «le strutture civili e umanitarie, comprese quelle delle Nazioni unite, devono essere rispettate e protette e invita tutte le parti ad agire secondo questo principio».

Obama aveva già chiesto ieri a Israele «un cessate il fuoco umanitario immediato e incondizionato»; è «un imperativo strategico», gli ha detto in una conversazione telefonata il cui tono, da quanto traspare dal comunicato della Casa Bianca - è stato piuttosto perentorio.

Precedentemente, il governo israeliano aveva nuovamente respinto la proposta del segretario di stato Usa John Kerry per la tregua, confermando, invece, la sua adesione alla mediazione egiziana,

definita «l'unica possibile».

Nella telefonata di ieri, Obama ha rimarcato l'importanza di garantire una sicurezza duratura a Israele, che passa attraverso la «smilitarizzazione di Gaza» e il «disarmo dei gruppi terroristici». Ha tuttavia anche sottolineato «la necessità di stabilire un cessate il fuoco umanitario immediato, senza condizioni per arrivare a una cessazione definitiva delle ostilità», che permetta ai palestinesi della Striscia di condurre una vita normale e di avviare prospettive di sviluppo a lungo termine per Gaza.