Giappone, allarme nucleare a Fukushima
Agenzia atomica: non è nuova Cernobyl

Un uomo con la sua bimba nelle macerie di Ishinomaki (foto Hiroto Sekiguchi - Ap)
Un uomo con la sua bimba nelle macerie di Ishinomaki (foto Hiroto Sekiguchi - Ap)
Lunedì 14 Marzo 2011, 09:31 - Ultimo agg. 13 Aprile, 23:36
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ROMA - critica la situazione a Fukushima, dove a tre giorni dal devastante terremoto che ha colpito il Giappone, si lotta per evitare una nuova Chernobyl. Le barre di combustibile sono rimaste scoperte in tutti e tre i reattori della centrale nucleare di Fukushima 1 e in uno di essi potrebbe essere cominciato il processo di fusione. Ad aggravare la situazione una nuova forte scossa di assestamento di magnitudo 6,2 avvertita anche a Tokyo.



Tutti gli italiani
che erano nell'area colpita dallo tsunami intanto sono «stati identificati e stanno tutti bene e al sicuro». E' quanto ha detto l'ambasciatore italiano a Tokyo, Vincenzo Petrone.



A tre giorni dal devastante terremoto che ha colpito il Giappone, gli sforzi si concentrano soprattutto sul rischio nucleare e si lotta per evitare al mondo una nuova Chernobyl. Una seconda esplosione si è verificata oggi nell'impianto nucleare di Fukushima n.1 nel nord est del Giappone, facendo saltare una parte del tetto della gabbia di ontenimento senza danneggiare il reattore, secondo funzionari giapponesi. Secondo alcuni di questi le esplosioni sono state due in rapida successione. La deflagrazione ha causato il ferimento di undici persone una delle quali, investita da una forte quantità di radiazioni, è in condizioni gravi. E nel reattore n.2 le barre di combustibile nucleare sono totalmente esposte, cosa che - anche secondo la società che gestisce la centrale, la Tepco - impedisce di escludere il rischio di una fusione.



A questo proposito i tecnici della centrale sono al lavoro per tentare di far rialzare il livello dell'acqua e coprire così le barre di combustibile. Nell'impianto altri due reattori sono stati danneggiati dal terremoto. Nel vicino stabilimento di Fukushima n.2, 10 chilometri di distanza, la situazione si è stabilizzata in due reattori, ma un altro continua ad avere dei problemi.



Il Giappone ha chiesto ufficialmente agli Stati Uniti aiuto per contribuire a raffreddare le centrali nucleari danneggiate: lo rende noto la Us Nuclear Regulatory Commission, l'organo federale di controllo statunitense, che sta studiando le risposte possibili a queste richieste, tra cui una consulenza tecnica.



Agenzia atomica internazionale: non ci sarà una nuova Cernobyl. La situazione alla centrale giapponese di Fukushima, colpita dal terremoto e dallo tsunami in Giappone, non degenererà in una «seconda Cernobyl»: lo ha dichiarato stasera ai giornalisti a Vienna il direttore generale dell'Aiea, il giapponese Yukiya Amano. In una conferenza stampa a Vienna, sede dell'Agenzia atomica internazionale, Amano ha detto che la «situazione cambia di giorno in giorno» e di non voler «fare congetture». Tuttavia, ha aggiunto, è «molto improbabile» che la crisi alla centrale di Fukushima, degeneri in una «seconda Cernobyl». Ci sono differenze sostanziali rispetto alla sciagura del 26 aprile 1986: a Cernoybil, infatti, a differenza di Fukushima, non c'era un involucro protettivo, ha detto Amano. Misurazioni della radiottività attorno alla centrale il 12 marzo scorso hanno riscontrato che nel frattempo la radioattività nell'aria è diminuita. Il direttore generale dell'Aiea ha inoltre sottolineato che non vi sono state reazioni a catena nei reattori: «Non è stato un incidente provocato da errore umano, sono stati enormi, inimmaginabili elementi naturali,«dovremo imparare dalle esperienze e valutare gli effetti». L'intera isola di Honshu si è sollevata, in conseguenza del terremoto, di 2,5 metri, le infrastrutture sono fortemente danneggiate.



Ad aggravare la situazione oggi ci sono stati anche
un nuovo allarme tsunami, subito rientrato, e una nuove forte scossa di assestamento di magnitudo 6,2, alla quale secondo le previsioni ne seguiranno altre, avvertita anche a Tokyo. L'epicentro è stato individuato nella prefettura di Ibaraki, a circa cento chilometri dal centro della capitale giapponese.



Trovati duemila morti nella zona di Miyagi. Si aggrava di ora in ora il bilancio del terremoto. Oggi i corpi senza vita di circa duemila persone sono stati trovati nella prefettura di Miyagi, sulle coste nordorientali del paese. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa giapponese Kyodo, precisando che circa un migliaio di corpi sono stati trovati sulla costa delle penisola di Ojika, gli altri nella città di Minamisanriku, dove risultano dispersi 10mila abitanti. Questa mattina i funzionari del governo di Tokio hanno parlato di un bilancio accertato di 1.627 morti. Secondo la polizia i morti potrebbero essere 5mila.



Sono almeno 46mila gli edifici che sono stati distrutti o danneggiati dal violento sisma e dallo tsunami che venerdi ha colpito il Giappone. È la stima elaborata dalle autorità governative, citate oggi dalla rete televisiva Nhk. Gli edifici rasi al suolo dal terremoto o spazzati via dallo tsunami sono stati circa 5.700, di cui 3.056 nella sola prefettura di Iwate e 2.413 nell’area di Fukushima. Secondo la polizia, inoltre, strade e ponti sono stati gravemente danneggiati in almeno 600 località del paese. Il terremoto ha provocato anche un frane in 66 siti.




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