Il Premier spagnolo Rajoy
«In Italia c'è il caos»

Il Premier spagnolo Rajoy «In Italia c'è il caos»
di Paola Del Vecchio
Venerdì 9 Dicembre 2016, 20:01
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Madrid.  In Italia «il caos è incredibile e «non sappiamo chi verrà, se ci saranno elezioni, che legge applicheranno». È la diagnosi della crisi italiana fatta del premier conservatore spagnolo, Mariano Rajoy, nella prima intervista a un quotidiano, il Wall Street Journal, rilasciata dopo la sua investitura a capo del governo minoritario del Partido Popular. Nel colloquio, concesso all’indomani della schiacciante vittoria del No al referendum sulle riforme, il leader dei Popolari, descritto come “un sopravvissuto”, che “ha evitato la sfida populista della sinistra per ottenere la rielezione a ottobre”, approfitta della situazione politica italiana per proporsi come il guardiano della stabilità nella Ue.

«L’obiettivo più importante in Europa è la crescita economica e l’aumento dell’occupazione», ha assicurto il premier del paese che, dopo 5 anni di depressione, più cresce nella Ue – il 3,2% del Pil nell’anno in corso, il 23,% nel 2017– ma che ha anche uno dei maggiori tassi di disoccupazione, al 18,4% alla fine di quest’anno, secondo le previsioni del governo. Rajoy difende le riforme promosse dal suo esecutivo e insiste sulla necessità che la riduzione del deficit sia più flessibile nel tempo. «I paesi con surpluss dovrebbero spendere di più e quelli come i nostri, con alti deficit, dovrebbero procurare di spendere meno», ha sottolineato. Per questo, considera che sarebbe un errore derogare le misure adottate dal Pp nella scorsa legislatura, imposte a colpi di maggioranza assoluta. E bolla come “inaccettabili” e “difficili da comprendere” le esigenze di Podemos di aumentare la spesa sociale, per ridurre la forbice della disuguaglianza in aumento.

Dopo il Brexit e il risultato referendario in Italia, il leader dei Popolari sostiene di non temere l’auge del populismo in Europa, nonostante l’estrema destra di Le Pen e del SPD stiano avanzando rispettivamente in Francia e Germania, dove nel 2017 si celebreranno elezioni. I partiti antisistema sono, secondo la sua analisi, “frutto del momento” congiunturale e “allo stesso modo in cui crescono possono scomparire in un determinato momento”. «Se i partiti politici tradizionali si difendono con gli stessi argomenti ed energie di quelli contrari al sistema, le cose si stabilizzeranno», ha aggiunto, rilevando l’importanza di “spiegare le cose positive” che hanno realizzato “i grandi partiti politici finora in Europa”. E ha insistito sul fatto che l’integrazione dell’Europa ha coinciso con sei decenni di pace e prosperità dopo le due guerre mondiali.

Il ruolo dell’Italia nella Ue con il governo di stabilità di Matteo Renzi, rispetto a quello della Spagna, che era rimasta per 10 mesi senza governo per mancanza di accordi fra le forze politiche, è oggi completamente ribaltato dopo il No referendario, che ha aperto un periodo di grande incertezza politica e sui mercati. Rajoy ha approfittato del risultato per frenare il dibattito domestico sulle riforme costituzionali e invocare “prudenza” alle altre forze politiche, che reclamano di aprire un dialogo per evitare la fuga indipendentista della Catalogna. Ma non nasconde la difficoltà di portare a termine una legislatura che dipende dagli accordi che riuscirà a chiudere con gli altri partiti, il Partito socialista e Ciudadanos. “Siamo sopravvissuti a 300 giorni senza governo, ma non potremmo sopravvivere a un esecutivo che non governa per mancanza di appoggi o bloccato da ostacoli”, ha osservato.

Mentre, sul piano europeo, il 61enne premier del Pp sembra disposto a sfruttare l’attuale debolezza dell’Italia per rilanciare l’iniziativa spagnola. E, nell’intervista al WSJ ha annunciato che avanzerà proposte per un’Europa più unificata, come la promozione di un mercato comune dell’energia, un’unione fiscale e un «Piano Marshall per l’Africa», per contrastare la povertà nel continente e frenare l’ondata migratoria verso le coste europee. 
Quanto allo sbarco di Donald Trump alla Casa Blanca, Rajoy si è limitato a osservare che  il neo presidente americano «dovrà essere giudicato per quello che farà». 
 
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