Libia, al summit di Parigi impegni generici

Libia, al summit di Parigi impegni generici
di Marco Conti
Martedì 25 Luglio 2017, 18:18
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ROMA Cessate il fuoco ed elezioni appena possibile. Se, come sembra, è tutto qui il frutto del vertice organizzato sulla Libia dal presidente francese Macron, dovremmo essere delusi. Al di là della stretta di mano e della dichiarazione finale, occorrerà attendere qualche giorno per verificare eventualità riposizionamenti. Per ora tra il  presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli Fayez Sarraj e il comandante dell'Esercito nazionale libico Khalifa Haftar,  sembra cambiare poco o nulla. A marzo, durante un incontro al Cairo, sono state fissate le elezioni a maggio del prossimo anno. Nel comunicato messo a punto dall’Eliseo, si parla di elezioni “non appena possibile a partire da luglio 2017”. 

Anche nella dichiarazione relativa al cessate il fuoco non mancano le ambiguità visto che si promette di astenersi “ad ogni ricorso alla forza armata per tutto ciò che non riguardi esclusivamente la lotta al terrorismo”. Una definizione un po' troppo generica per il generale Haftar che alla voce ‘terrorismo’ assegna molti dei sostenitori di Sarraj.

Marco Conti
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