Irene, scatta l'emergenza a New York
370mila evacuati, stop trasporti / Video

Una donna costretta ad abbandonare il suo van a Frisco, North Carolina
Una donna costretta ad abbandonare il suo van a Frisco, North Carolina
Sabato 27 Agosto 2011, 09:15 - Ultimo agg. 26 Settembre, 20:12
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ROMA - Irene, l'uragano attualmente declassato da categoria 3 a categoria 1, ha raggiunto le coste del North Carolina. Nonostante il declassamento (la categoria 1 è la più debole nella scala Saffir-Simpson che arriva a 5), rimane estremamente pericoloso. I venti sono calati a 85 miglia all'ora (136,7 chilometri all'ora) dalle 100 miglia all'ora (160,9 chilometri) di ieri.

L'uragano ha ormai assunto le dimensioni dell'Europa. Lo sostiene la Cnn, mentre Irene si sta avvicinando, col suo potere distruttivo, alle coste del Maryland.

A New York sono scattate le evacuazioni per 370mila persone. Tenuto conto delle dimensioni di Irene, si pensa che possa abbattersi sulla Grande Mela per circa 21-24 ore. Chiusi aeroporti e metropolitane. Sono 9.215 i voli cancellati fino a lunedì sulla costa orientale. Ieri il presidente ha Obama ha allertato gli americani: «Dobbiamo essere preparati al peggio». Sono 65 milioni le persone che vivono nelle zone interessate.

Aggiornamenti in tempo reale: National Weather Service e National Oceanic and Atmospheric Administration e MyFoxhurricane

Video: Irene dalla Stazione spaziale internazionale

Irene colpirà le principali città della East Coast tra oggi pomeriggio e domenica sera (in Italia da stanotte a lunedì mattina). A Virginia Beach il passaggio è previsto sabato dalle 4 del pomeriggio alle 10 di sera (la notte tra sabato e domenica in Italia). Irene toccherà Washington domenica mattina dalle 4 alle 10 (tra le 10 e le 16 in Italia). Atlantic City, nel New Jersey, sarà sferzata domenica mattina dalle 5 alle 11 (tra le 11 e le 17 in Italia). A Philadelphia il passaggio di Irene è previsto domenica mattina dalle 6 a mezzogiorno (dalle 12 alle 18 in Italia). New York sarà investita domenica mattina a partire dalle 8 (le 14 in Italia) fino a metà pomeriggio. Boston sarà l'ultima grande città degli Stati Uniti ad essere attraversata da Irene, domenica dalle 5 del pomeriggio (le 23 in Italia) fino alla mezzanotte. L'uragano arriverà quindi a Toronto, in Canada, nella notte tra domenica e lunedì, quando dovrebbe aver perso grandissima parte della sua forza.

Irene fa le prime vittime in North Carolina e Virginia. Si tratta di un uomo colpito da un albero abbattuto dal vento e di un uomo che nella contea di Onslow è morto per un attacco cardiaco mentre stava attaccando pannelli di legno sui vetri della sua casa per proteggerli. Un bambino di circa dieci anni è stato colpito in casa da un albero trascinato dal vento, a Newport.

Secondo altre fonti fonti le vittime sarebbero 5. Senza elettricità almeno duecentomila persone.

Sono già un milione gli americani che sono rimasti senza corrente elettrica, tra gli abitanti della North Carolina e la Virginia, i due stati dove Irene ha già fatto i maggiori danni in questo week end drammatico per la East Coast degli Stati Uniti.

L'uragano comincia a farsi sentire a New York, dove gran parte delle persone prende d'assalto supermercati e piccoli negozi di alimentari, con code anche di diversi isolati. La catena Whole Food è chiusa per l'uragano e molti commercianti lavorano a orario ridotto.

La metropolitana di New York chiude, primo stop della storia per un fenomeno atmosferico. Il fermo è iniziato alle 18 italiane. Ci vorranno almeno otto ore - spiegano i responsabili - per mettere in sicurezza tutti i treni e chiudere le oltre 436 fermate della metro. Il servizio non riprenderà prima di lunedì mattina, anche se non essendoci precedenti i responsabili non assicurano la regolarità del servizio.

L'ordine di evacuazione a New York interessa 370mila persone. Il sindaco Bloomberg ha ordinato l'evacuazione obbligatoria delle zone vicino alla costa, incluse Battery Park a Manhattan, Coney Island a Brooklyn e Far Rockaway nel Queens. L'evacuazione dovrà essere completata entro le 17, le 23 italiane. Settemila pazienti sono già stati evacuati dagli ospedali nelle aree a rischio. Diverse stazioni di servizio a Staten Island hanno terminato la benzina, prese d'assalto da coloro che si sono preparati a lasciare le proprie abitazioni: nella notte lunghe code alle stazioni di servizio nelle aree da evacuare. «Sorry no gas» è la scritta che si trova davanti a diversi benzinai. L’ultimo uragano che ha colpito New York è stato Gloria nel 1985 che ha causato nell’area della East Coast 900 milioni di dollari di danni e ha ucciso 111 persone.

A Washington il cielo s'è fatto scuro e ha cominciato a piovere. Secondo le stime Irene qui dovrebbe provocare una tempesta tropicale scaricando al suolo una trentina di cm di pioggia con venti a 100 km orari. Il picco dovrebbe arrivare tra questa sera e domenica mattina. Non sono previste evacuazioni, ma le autorità cittadine hanno comunque raccomandato a tutti di usare il buon senso, non uscire di casa, e soprattutto prepararsi ad affrontare, con candele e torce elettriche, un black out che potrebbe andare avanti per molto tempo. La Pepco, l'azienda elettrica locale, ha assicurato di aver richiamato in servizio tutti i suoi 1500 operai e ha messo a punto un numero verde per le emergenze. Irene dovrebbe lasciare Washington nel tardo pomeriggio di domani, domenica.

Obama firma lo stato d'emergenza. Barack Obama, con la moglie Michelle e le figlie Sasha e Malia, ha lasciato ieri la villa a Martha's Vineyard per imbarcarsi sul Marine One, l'elicottero presidenziale, e tornare a Washington con 12 ore d'anticipo rispetto al previsto. Il presidente ha firmato lo stato d'emergenza per dieci stati: Maryland, Connecticut, Massachusetts, New Hampshire, New Jersey, New York, North Carolina, Rhode Island, Virginia e Puerto Rico.

Sono oltre una decina le centrali nucleari che si trovano lungo il il passaggio di Irene sul versante della Costa Est. Tutti questi impianti, informa il Nuclear Regulatory Commission, (Nrc, l'ente nucleare americano), si sono preparati per superare senza problemi l'eventuale black out o i danni provocati dal vento o dall'acqua. Alla base atomica Dominion Resources Inc's Millstone, nei pressi di Waterford, in Connecticut, i tecnici testano il sistema di barriere anti-alluvione e di porte sottomarine costruite appunto per mantenere i reattori asciutti e completamente al riparo da ogni tipo di innalzamento dell'acqua provocato da uragani.

Da oggi chiusi gli aeroporti di New York e del New Jersey, Alitalia cancella voli. Gli aeroporti di New York e del New Jersey, cioè Jfk, La Guardia e Newark, a causa del passaggio dell'uragano Irene, all'ora di pranzo di oggi saranno praticamente chiusi. A partire dalle 12 ora locale (le 18 in Italia) non sono più autorizzati atterraggi. Le compagnie hanno ridotto radicalmente la loro attività: si stima la cancellazione di circa 5.000 voli. Alitalia ha comunicato che i suoi voli per New York e Boston sono sospesi oggi e domenica.

Alitalia: sospesi voli per New York e Boston. In un successivo comunicato Alitalia precisa che «Alitalia ha cancellato i voli da e per New York di oggi e domani e di voli da e per Boston di domani», in quanto l'aeroporto di Boston sarà chiuso domani, e che «sono prevedibili ripercussioni anche per i passeggeri prenotati sui voli dei giorni successivi a domenica 28 agosto». La nota dice che «Alitalia sta prendendo contatto con tutti i passeggeri coinvolti per fornire loro informazioni e assistenza e per ricollocarli sui primi voli utili» e consiglia ai passeggeri dei voli da e per New York e Boston di consultare il sito internet Alitalia.com nella sezione "Stato del volo", oppure chiamare il Customer Center della compagnia aerea al numero verde 800.65.00.55 o al numero 06.65.640 o, dagli Stati Uniti, al numero verde 1.800.23.35.750 o al numero +39.06.65.640. «A tutti i passeggeri in possesso di prenotazione confermata e di biglietto emesso suoi voli cancellati è consentito, entro il 12 settembre, il rimborso o il cambio di prenotazione o di itinerario senza penale per volare entro il 12 settembre», scrive ancora Alitalia, aggiungendo che «i passeggeri prenotati sui voli di lunedì 29 e di martedì 30 possono chiedere il cambio di prenotazione o di itinerario senza penale fino al 12 settembre per volare entro il 12 settembre.

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