Isis, Putin a Hollande: «Francia e Russia insieme contro il terrorismo»

Isis, Putin a Hollande: «Francia e Russia insieme contro il terrorismo»
Lunedì 14 Dicembre 2015, 17:09 - Ultimo agg. 26 Novembre, 22:21
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Scambio di informazioni di intelligence e concentrazione dei raid sui terroristi escludendo l'opposizione moderata: «sdoganato» da Hollande, Putin stringe la sua prima alleanza con un Paese occidentale nella lotta all'Isis, auspicando una «larga coalizione comune» sotto l'egida dell'Onu ma dicendosi pronto in caso contrario a cooperare anche con quella guidata dagli Usa.

È il risultato del summit di circa tre ore al Cremlino tra i due presidenti accomunati dal lutto dei due attentati più recenti e clamorosi rivendicati dal Califfato. Si tratta della tappa finale della spola diplomatica del presidente francese, la più difficile perchè è in gioco il ritorno della Russia in Occidente dopo il lungo isolamento per la crisi ucraina, anch'essa nell'agenda del vertice. Suo il tentativo di mettere insieme un ancora diffidente Obama e un Putin sempre più muscolare dopo l'abbattimento di un jet russo da parte della Turchia, Paese Nato che peraltro si trova già nella coalizione anti Isis a guida Usa e che ora subirà la vendetta delle sanzioni economiche di Mosca.

Ma qualcosa si sta muovendo e una nuova alleanza sembra iniziare a prendere forma, con il premier britannico Cameron che ha chiesto l'autorizzazione al parlamento per i raid aerei, la decisione della Merkel di inviare Tornado e una nave da guerra - oltre a 650 soldati in Mali per appoggiare Parigi - e il rinnovato impegno odierno di Renzi in una strategia globale contro il terrorismo. Dopo gli attentati di Parigi, Putin aveva fatto il «beau geste» di offrire piena collaborazione militare alla reazione di Hollande, ordinando allo stato maggiore di coordinarsi con quello francese e alla flotta russa sulla costa siriana di prendere contatti con la portaerei Charles de Gaulle, trattando i francesi «come alleati». Un primo passo verso una possibile nuova alleanza anti Isis. Stasera il leader del Cremlino ha incassato il sostegno di Hollande e gli ha confermato che la Russia «è pronta a cooperare con la Francia», apprezzando i suoi sforzi per creare una larga coalizione anti terrorismo. «Noi siamo pronti per questo lavoro comune, lo consideriamo assolutamente necessario e in questo senso la nostre posizioni coincidono», ha sottolineato Putin, facendo le condoglianze al presidente francese per le vittime degli attentati. «Ora è arrivato il momento di assumersi la responsabilità di quanto sta accadendo», gli ha fatto eco Hollande. «Il nostro nemico è Daesh, lo Stato Islamico, ha territori, un esercito e risorse, quindi dobbiamo creare una larga coalizione per colpire questi territori», ha proseguito.

«Sono venuto qui a Mosca per vedere come possiamo agire insieme e coordinarci in modo da poter attaccare questo gruppo terroristico, ma anche per raggiungere una soluzione politica per la pace» in Siria, ha quindi voluto precisare.
Il futuro di Assad resta un nodo insoluto: se per Hollande «non può avere alcun ruolo nel futuro del Paese», per Putin resta un «alleato naturale» nella lotta all'Isis e il suo destino «può essere deciso solo dal popolo siriano», Un passo avanti invece sui bersagli da colpire: «abbiamo concordato di colpire solo i terroristi e l'Isis e non le forze che stanno combattendo il terrorismo. Ci scambieremo informazioni su chi colpire e chi no», ha spiegato Hollande. Un accordo che sembra andare nella direzione chiesta dalla coalizione guidata da Washington. Sulla creazione di una coalizione unica che includa Mosca pesa anche l'abbattimento del jet russo da parte di una Turchia che Putin non ha esitato a dipingere come «traditrice» e complice dell'Isis, esigendo scuse che Erdogan pretende a sua volta dal presidente russo. Il presidente russo ha rilanciato anche le accuse sulla destinazione del petrolio dell'Isis: «sono rifornimenti su scala industriale, difficile pensare che Ankara non ne sia a conoscenza». Resta anche l'incognita degli Usa, allarmati dal dispiegamento nella base russa di Latakia dei missili anti aerei S-400, che ora rendono Mosca padrona dei cieli siriani: non fa che complicare la situazione e non favorisce la lotta all'Isis, secondo l'ambasciata americana a Mosca. Intanto la Russia accusa Washington di «continuare a giocare con le sanzioni invece di consolidare gli sforzi nella lotta alle minacce comuni», condannando le recentissime sanzioni ad alcune società e cittadini russi «con un nesso inspiegabile alla situazione in Siria».
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