Territori, due case date alle fiamme, bimbo palestinese muore bruciato. Netanyahu: «Sconvolto, è terrorismo»

Territori, due case date alle fiamme, bimbo palestinese muore bruciato. Netanyahu: «Sconvolto, è terrorismo»
Venerdì 31 Luglio 2015, 08:24 - Ultimo agg. 1 Agosto, 09:29
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Il conflitto israelo-palestinese ha registrato un nuovo culmine di barbarie quando la scorsa notte terroristi ebrei hanno dato a fuoco a sangue freddo ad un'abitazione palestinese: un bimbo di 18 mesi (Ali Dawabsheh) è stato arso vivo mentre i genitori (Saad e Rihan) ed il fratello (Ahmad) sono stati estratti con ustioni gravissime in tutto il corpo.

Ancora non è possibile stabilire se riusciranno a sopravvivere. Secondo le prime ricostruzioni, il commando ha attaccato due edifici, uno dei quali fortunatamente era vuoto. Dopo aver tracciato sulle pareti, con lo spray, le scritte ebraiche 'Vendettà e 'Viva il Re Messià gli assalitori hanno scagliato all'interno bottiglie incendiarie.

Presto sono divampate fiamme alte fino a cinque metri. L'attentato è coinciso con una 'Giornata di collerà proclamata dagli integralisti di Hamas in seguito agli incidenti di domenica scorsa sulla Spianata delle Moschee. Ieri inoltre a Gerusalemme un altro estremista ebreo si era avventato con un pugnale contro il Gay Pride, ferendo in modo grave alcuni partecipanti. Una ragazza ebrea di 17 anni versa ancora oggi fra la vita e la morte. Questo genere di integralismo ebraico sembra non fare distinzioni ormai fra obiettivi palestinesi, cristiani (fra cui la Chiesa di Tabgha, a Tiberiade) e anche le strade ebraiche di Gerusalemme ovest. A Gerusalemme come in Cisgiordania la febbre religiosa, islamica ed ebraica, sale di giorno in giorno, rendendo la situazione esplosiva. Per contenere la spirale di violenza il premier Benyamin Netanyahu - che ha parlato apertamente di «terrorismo» promettendo il pugno di ferro - è stato costretto ad inviare rinforzi militari in Cisgiordania e a chiedere l'assistenza dei servizi di sicurezza del presidente Abu Mazen. Oltre a condannare l'attentato, Netanyahu e il presidente Reuven Rivlin hanno visitato gli ustionati, ricoverati in Israele. Rivlin ha anche rilasciato interviste a mezzi di comunicazione arabi in cui ha espresso sofferenza nel constatare, ha detto, «che membri del mio popolo hanno perso il volto umano». Si temeva un'eruzione di violenza in grande stile nel primo pomeriggio, al termine delle preghiere nelle moschee. Ma anche Abu Mazen - dopo che in mattinata il suo portavoce aveva imputato direttamente ad Israele la responsabilità di un «crimine odioso» - ha cercato di placare gli animi, malgrado le emozioni potenti provocate dalla diffusione sul web delle crude immagini del rogo e del corpicino carbonizzato. Nel corso della giornata, anche per prevenire possibili 'vendette privatè, Abu Mazen ha anticipato che l'assassinio del piccolo Ali Dawabsheh sarà subito sottoposto alla Corte penale internazionale. In serata ha anche convocato i vertici dell'Olp e ha anticipato che la Palestina esigerà che organizzazioni militanti dei coloni siano adesso definite «gruppi terroristici» dalla comunità internazionale. In Cisgiordania si sono avuti scontri fra dimostranti ed esercito. Ci sono stati alcuni feriti e diversi contusi. Ma per il momento la violenza sembra essere stata contenuta. Da Gaza il braccio armato di Hamas ha avvertito però che «il sangue di Ali non sarà stato versato invano» e che sono in fase di preparazione attentati di ritorsione. E l'uccisione da parte dell'esercito israeliano di un altro giovane palestinese al confine con la Striscia non farà altro che gettare altra benzina sul fuoco. Il ragazzo cercava di avvicinarsi ai reticolati di demarcazione fra Israele e Gaza, presso la località di Beit Lahya. Fonti militari, citate dal sito Ynet, hanno riferito che il giovane aveva ignorato ripetuti avvertimenti dei militari che gli ordinavano di allontanarsi. Israele, da parte sua, ha assicurato di essere impegnato in una caccia serrata dei terroristi che hanno ucciso Ali Dawabsheh. Ma l'eversione ebraica religiosa sta assumendo dimensioni allarmanti. Misure di emergenza dovranno adesso essere messe a punto. La prima ad essere citata è quella degli arresti amministrativi che potrebbero essere imposti ad ultrà del movimento dei coloni. Nel clima di orrore creato dall'uccisione di Ali Dawabsheh anche importanti religiosi ebrei, come il Rabbino capo di Israele, comprendono che questo fenomeno va stroncato. Da parte sua Peace Now avverte che si è creato «uno stato d'emergenza» e domani i suoi seguaci si raccoglieranno nella Piazza Rabin di Tel Aviv.

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