Italicum, Renzi all'Onu: «Si può cambiare, parola alle opposizioni»

Italicum, Renzi all'Onu: «Si può cambiare, parola alle opposizioni»
Martedì 20 Settembre 2016, 19:22 - Ultimo agg. 21 Settembre, 18:40
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«Siamo aperti ai cambiamenti, totalmente disponibili». Per Matteo Renzi, insomma, l'Italicum si può cambiare. Come, è presto per dirlo. Prima dicano la loro le opposizioni, dice il premier, «aspettiamo che ci siano tutte le posizioni in campo e poi faremo le modifiche necessarie». Lo ha già fatto il Movimento 5 Stelle, «ora aspettiamo Berlusconi e Salvini». Il presidente del Consiglio parla di legge elettorale a margine dell'assemblea Onu a New York. «C'è uno squilibrio molto forte», tiene a precisare, tra i temi affrontati al palazzo di Vetro e il dibattito politico su «come essere eletti di nuovo. Ma io non voglio minimizzare». E quindi, bene la proposta su proporzionale e preferenze dei 5 Stelle: «è un fatto di chiarezza». Anche se quando «M5s dice che il ballottaggio è antidemocratico, non credo che Appendino e Raggi siano d'accordo, altrimenti non sarebbero state elette...». Intanto a Montecitorio, la mozione di Sinistra Italiana anti-Italicum domani al voto in aula, avvia un primo confronto tra le forze politiche. Il Pd con il capogruppo Ettore Rosato lavora a una mozione di maggioranza, dopo che Ap ha fatto sapere di voler presentare un proprio testo. «Si sta lavorando e l'obiettivo è quella di una gestione condivisa del dibattito in aula», spiega Lorenzo Guerini. Rosato vede la cosa a portata: «Ci sarà una mozione della maggioranza e troveremo una soluzione che farà fare un passo avanti a tutti. Sono ottimista».

Rosato lavora a una mozione unitaria di maggioranza ma non tutti i deputati dem seguiranno il capogruppo. La minoranza Pd non sarà della partita. Al momento, la linea resta quella di dire sì soltanto a una mozione accompagnata da una proposta concreta di modifica dell'Italicum. «Noi -dicono nella minoranza- la nostra proposta l'abbiamo presentata. Il Mattarellum 2.0. Discutiamola o presentino una loro proposta. Ma la mozione da sola è aria fritta». Ma una decisione su come comportarsi in aula, astenersi o altro, verrà presa soltanto domani, prima dell'aula, quando le cose saranno più definite. Domani alle 15 si riunirà infatti il gruppo Pd, già fissato per stasera, ma rinviato proprio per i lavori in corso sulla mozione. Rosato, da parte sua, fa sapere che la mozione non sarà «generica», come presume la minoranza dem. «Noi non facciamo mozioni generiche. Renzi ha detto che c'è la disponibilità a migliorare l'Italicum. Renzi è il segretario del Pd e le sue sono parole che ci impegnano».

«L'Italicum va cancellato tout court in quanto non è una legge migliorabile perché è antidemocratica e incostituzionale». I deputati M5S in commissione Affari costituzionali alla Camera sono categorici nella condanna all'Italicum e lo mettono nero su bianco nella mozione che verrà presentata domani in aula. «Non ci piace, a prescindere dal fatto che possa farci vincere le elezioni o meno». Secondo noi «deve essere adottato un sistema elettorale con formula proporzionale», si legge nel testo della mozione, «senza alcun premio di maggioranza» e con «modalità di espressione della preferenza da parte degli elettori». Non presenteranno invece mozioni Lega e Fi. Dice Renato Brunetta. «Al momento Forza Italia non presenta alcuna mozione in merito alla legge elettorale.

Per noi non è ipotizzabile pensare di modificare l'Italicum nel pieno della campagna referendaria. La legge elettorale verrà cambiata solo dopo il referendum, solo dopo la vittoria del 'nò, e certamente non sarà Renzi a dare le carte in quella partita». 

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